La principessa della luce di Ray Cummings

Quanta tenerezza fanno i libri di fantascienza scritti negli anni Venti e primi Trenta: desiderio di infinito, personaggi buoni e semplici, alieni visti come mostri o forse no, una trama ingenua e in più una fiducia assoluta nell’umanità.

Ray Cummings nel libro La principessa della luce del 1931 edito dalla mai troppo compianta Libra, ci parla del pianeta Mercurio, il pianeta più vicino al sole.
Non è un inferno come si crede, ma un paese tropicale dove le donne sono meravigliose fanciulle alate tra cui la più bella è Tama, la principessa di Mercurio. Clay, un giovane terrestre giunto su Mercurio in circostanze mirabolanti, se ne innamora. Lei però le respinge, perché per un’assurda usanza maschilista appena sposata le saranno tarpate le ali.
Le donne mercuriane però sono stanche di una prigionia così crudele e si ribelleranno. Ma ciò non fa desistere gli uomini che attaccheranno la Terra per portar via le donne che non sono alate e quindi facilmente controllabili. Clay, Maggie (un’affascinante terrestre che suscita grandi passioni) e Tom, lo impediranno.

Che dire? Dalla trama si capisce che è un romanzo di pura avventura e di invasione di alieni con un movente che oggi fa sorridere e con personaggi stereotipati come la bellissima principessa triste per il suo futuro e il suo innamorato che cerca di aiutarla, ma almeno non ci sono robot o macchine da guerra, solo bellezza e panorami mozzafiato in un pianeta che noi sappiamo essere un inferno. Bravo Cummings! È lecito sognare ogni tanto.