La separazione di Francesco Maccarone, Antonio Agosta

Francesco Maccarone è un avvocato, Antonio Agosta un giornalista. Entrambi catanesi, come Catania è lo sfondo di questa storia, con i suoi paesaggi mozzafiato di città alle falde meridionali dell’Etna. Insieme compongono un romanzo di finzione, ma oggi tragicamente attuale.
Da una parte i coniugi Teresa ed Enrico, un grande amore che si è esaurito, annullato, fino a diventare indifferenza, mancanza di rispetto e considerazione. Dall’altra c’è l’avvocato, Andrea, che ama visceralmente la sua famiglia e la sua compagna Alice, e si chiede se un giorno potrà accadere anche a lui di subire un tale cambiamento.

Il Natale è alle porte, ma diventa, per i coniugi che si fanno guerra, un momento aspro, di solitudine e vuoto interiore. Nessuno è esente da peccati, non Teresa che frequenta un altro uomo, non Enrico, che già da tempo fa la sua vita. Tutto è disgregato e la guerra è all’ultimo sangue, per il denaro, per le proprietà e per la spartizione dell’affetto dei figli.

Le varie fasi della vicenda della separazione vengono lucidamente sviluppate anche nei loro aspetti processuali, e si alternano a piccoli squarci di sereno aperti sulla vita di Andrea e sul passato, su quello che pareva importante ed è perito miseramente.

Leggendo La separazione si sente una grande desolazione, uno sconforto che assale alla gola. Due innamorati che divengono nemici fino a fronteggiarsi sui banchi di un tribunale. E questa volta l’avvocato non è, come nei film americani, un individuo algido assetato di fama e gloria, ma un uomo tra la giovinezza e la maturità, soddisfatto della sua vita, sensibile e colpito dalla vicenda e dalla situazione di Teresa a cui è chiamato a dare supporto. Il suo intervento va oltre il suo dovere, si fa in quattro perché la donna, infine, riesca a non perdere i suoi amati figli.
Il lato umano dell’uomo di legge, la sua coscienza, fanno da filo conduttore a una storia che molto può insegnare sull’amore.