La spia dei maghi di Trudi Canavan

“La spia dei maghi” di Trudi Canavan è un fantasy ambientato nel regno di Kyralia, un mondo in cui solo alle persone di classe sociale elevata era permesso frequentare la Corporazione, un’istituzione dedita allo studio della magia. Ora però questa legge è stata convertita e, da quando anche i più poveri sono soggetti al diritto di entrare a far parte di questo mondo, nuovi problemi rischiano di compromettere il sistema appena creato, come l’inevitabile bullismo dovuto alla differenza di ceto.

Anni addietro Kyralia era stata invasa dai maghi di Sachaka, una nazione confinante che ricorreva alla magia nera, e solo l’intervento di Akkarin e Sonea – che fu la prima maga dei bassifondi ad entrare nella Corporazione - permise all’intero regno di salvarsi.

Cresciuto con la reputazione di genitori potenti e per un certo verso temuti, Lorkin è alla continua ricerca della sua strada nella Corporazione, un posto in cui potersi distinguere e fare la propria parte per rendersi utile. Ed è grazie agli studi di Lord Dannyl, futuro ambasciatore, che decide di seguirlo come aiutante nel regno di Sachaka, pur essendo consapevole dei pericoli in cui potrebbe incorrere.

Mentre a Kyralia un grave problema potrebbe coinvolgere tutta la popolazione, Lorkin scopre un nuovo mondo in cui usi e costumi sembrano stravolgere ogni suo tipo di conoscenza, ma non è quello a stupirlo maggiormente. Persone che credeva innocue si dimostrano più potenti di quanto potesse immaginare e mentre il passato dei suoi genitori rischia di essere un problema ben più grave di quanto si aspettasse, ulteriori domande lo avvicinano sempre di più ad una scoperta che potrebbe essere rivoluzionaria e nel contempo al pericolo stesso.

Un libro che, a mio parere, rappresenta i giorni nostri così bene in un mondo a noi estraneo ed intriso di magia, seppure nei piccoli particolari; ne sono un esempio lo scherno a cui sono sottoposti i ‘bassotti’, cioè le persone povere, oppure la dipendenza dalla roet, una droga che porta alla rovina anche brava gente, nonché la diffidenza e il senso di difesa che si ha nei confronti di altri popoli.
Di chi ci si può fidare? E da chi dobbiamo guardarci le spalle? Su queste due domande si basa il viaggio del ragazzo.

Consiglio la lettura di questo libro in quanto mi ha trasportata dentro una storia piena di nuove svolte e cammini che non mi sarei immaginata e che non riuscivo a smettere di leggere. Che siate a casa, in treno o in pausa pranzo non importa, “La spia dei maghi” è un libro scorrevole che trasmette un senso di avventura nell’ignoto, cosa che a me non dispiace mai!