La venditrice di menta
- Autore: Lucrezia Lombardo
- Categoria: Poesia
- Anno di pubblicazione: 2023
Il pregio di Lucrezia Lombardo è che non sai mai cosa scrive dopo l’ultima poesia che hai letto, perché ti toglie tutte le certezze. Non sta lì a fare “melina”, a bearsi di una strofa che è uscita bene dalla sua penna “tecnologica” e quindi a copiarla con altri termini. Lucrezia Lombardo non bara mai sulle proprie emozioni.
Capita che in una silloge c’è la poesia quasi perfetta. Di solito poeti minori con parole diverse e anche con costrutti ben oliati ti presentano la stessa poesia e poi un’altra e un’altra ancora. Ecco cosa ci dice ne La venditrice di menta (Edizioni Progetto Cultura, 2023, prefazione di Carlo de Ambrogio) Lombardo: in una silloge capita raramente di mantenere la stessa compattezza psicologica, di trovare parole sensate, per lei poi che è sempre sincera in quello che scrive e quindi alcuni "poeti" anche conosciuti, vincitori di vari premi, ripetono per cento pagine lo stesso contenuto.
Si potrebbe replicare: ma chi se ne accorge, non c’è nessuna voglia di leggere poesia italiana contemporanea (se ne vendono pochissimi di libri di poesia: tra presentazioni per la stampa , dove un/una giornalista mai fa il piacere di comprarlo un libro, anzi se non è presente, dà l’incarico a un collega di prendere pure due copie), perché poi all’interno devo trovare rime spezzate, enjambement o figure retoriche che non conosco?
Perché la poesia contemporanea non è sembra leggibile alla prima lettura, poi ci sono poeti che scelgono deliberatamente di restare in un ermetismo consapevole.
Tra le poesie che mi hanno dato un’emozione senza pensare a stilemi c’è Silenzio dedicata a Ilia:
Restano le cose appartenute / come gusci vuoti sulle scale / sassi e rami / che la mareggiata abbandona / sulla riva dei giorni / e del sorriso amoroso / il richiamo nelle orecchie / che la luce / più non scorgono. / Il mistero degli spazi abitati / conserva ancora l’odore / ch’era tuo. / Come gatti in attesa, / solerti, / le sedie pazientano / e scrutano dalla finestra il ritorno / che tarda.
S’abbuia la strada, / la prima notte d’assenza avvolge, / come un sipario i pedoni che rincasano / al sicuro dei loro nidi, / sotto a tetti di mattoni / che allontanano l’impassibilità del fuori. / È sorprendente / come da un muro dipenda l’intimità / - luogo separato / da sguardi estranei- / e in quel pezzo di terra, chiuso da pareti / prende vita / e si fa sentire il dolore / che scorge dovunque / la mano che / alla stanza dette forma, / addobbando la tavola / con ricci crisantemi che, per ironico destino, / hanno finito con l’ oltrepassare / il tuo tempo: / nei loro cechi occhi, / nei loro cuori siderali e accesi / -ti cerco / hai rassettato casa / prima di andartene / in silenzio.
Chi scrive ha voluto riportare per intero questa poesia perché è proprio il tempo di frattura da un pezzo di silloge e quella finale.
Nella prefazione di Carlo de Ambrogio a un certo punto c’è scritto che le poesie di Lucrezia Lombardo, non tutte, lasciano un senso di straniamento, tanto che il lettore resta interdetto, senza parole.
Per certi temi sì, ma pensate alla bellezza di parole comuni, che messe ad incastro concludono questa bellissima poesia, ovvero:
hai rassettato casa / prima di andartene / in silenzio.
C’è questo “distacco tenero” o uno drammatico? Spesso l’autrice si fa da parte e fa scegliere a noi il senso di certe parole, di certe strofe.
Diciamo anche un difetto dell’autrice: la sua insofferenza ai distacchi, lei terrebbe tutti unite le persone che finora, essendo ancora giovane avrà l’opportunità di conoscerne molte altre, ha conosciuto.
Mentre proprio scrivere La venditrice di menta, questo afflato, questo bisogno di uno spirito comunitario è difficile ricrearlo: le comunità non reggono più, vince l’individualismo estremo che vede gli altri come mezzi e non come fine ultimo.
Ecco, il senso di una ritrovata comunità che manca, ormai, è il cruccio della poetessa Lombardo, che vede prevalere una tecnocrazia individualistica dove il mezzo di “comunione” è il denaro.
La venditrice di menta
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