La violenza sulle donne. I bambini disegnano
- Autore: Anna Maria Casadei
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giraldi Editore
- Anno di pubblicazione: 2023
Una raccolta di disegni hanno accompagnato Anna Maria Casadei nei suoi lunghi anni di insegnamento attraverso i quali ha imparato a riconoscere, da uno scarabocchio su un foglio, il dramma di bambini e bambine che hanno assistito ad atti di violenza sulle proprie madri, e interpretare le loro emozioni, valutarli ed esaminarli umanamente e professionalmente.
La violenza sulle donne. I bambini disegnano (Giraldi, 2023) è una lettura che emoziona, istruisce e non lascia indifferenti. Ci si rende conto fin da subito quanto la violenza possa colpire e impattare sulla vita dei bambini.
Anna Maria Casadei, nata a Ferrara, vive a Bologna, si è occupata come docente di storia dell’arte e creatività. Gli studi di specializzazione le hanno consentito di associare gli interessi artistici con l’esplorazione nella simbologia e nella psicologia del disegno infantile.
Si pensa, ancora oggi, che alla radice delle violenze ci siano comportamenti errati delle donne, scrive Alessandra Servidori nella prefazione al libro, e gli studi dicono che si ripercuote sulle reazioni future dei bambini, quando saranno adulti:
È la cosiddetta trasmissione intergenerazionale della violenza.
Un “flagello” è definita dall’ONU la violenza sulle donne e il bambino che ne assiste necessiterà di amore e cure per il suo sviluppo armonioso.
E non solo, dovrà essere protetto da ogni forma di crudeltà e di sfruttamento. In Italia come nel mondo, sono migliaia i bambini che assistono alla violenza sulla madre, e del padre: la sua rabbia alzando le mani, spesso prima di uccidere.
Gli occhi dei bambini registrano gli attimi e i momenti cruciali pensando di essere figli non amati. Ecco che farli disegnare, non solo in un percorso terapeutico, è il modo immediato di far uscire il loro dolore, depositandolo sul foglio bianco.
La nostra autrice conoscendo profondamente e professionalmente la simbologia dei disegni infantili scrive che altro non sono che l’apertura al mondo dei grandi: è il parlare del bambino che ascolta e vede ciò che succede tra la mamma e il papà.
Nei miei studi mi sono soffermata su come ragionano i bambini in queste occasioni, cosa accade nelle loro menti infantili, cosa scatena il desiderio di elaborare con un disegno quei momenti, perché scelgono un simbolo piuttosto che un altro?
Come si comprende allora il disegno? È un argomento complesso riservato ai professionisti ma con piccoli accorgimenti, che sono anche le intenzioni dell’autrice, possiamo essere in grado tutti noi di capire da subito quando ci troviamo davanti a un caso di maltrattamento o di violenza.
Uno strumento che potrebbe essere messo a disposizione per gli educatori e non solo, per le mamme e per le famiglie. Con i colori su di un foglio i bambini, spettatori involontari, ricostruiscono non solo i momenti drammatici che hanno vissuto disegnando ad esempio la conflittualità del padre con la madre, ma si liberano dei propri turbamenti.
Cosa possiamo osservare quindi dai loro disegni? Nel disegno il bambino proietta i suoi sentimenti di gioia e di dolore: quando con la matita va oltre il margine del foglio indica che ha ancora molto da descrivere, oppure da segni particolarmente zigzagati, dalle proporzioni aumentate e infine dalla scelta dei colori.
Non dimentichiamo che la sofferenza del bambino in queste situazioni è inimmaginabile per un adulto e che i messaggi che invia sono semplici, intuibili e soprattutto guidati dal pensiero fisso di comunicare velocemente e con pochi tratti.
La “casa” rappresenta la madre, il sole è la stella che rappresenta il padre, la testa di una figura umana è il desiderio di essere aiutato, il girasole identifica i conflitti con il papà, le nuvole sono il pianto della madre, l’automobile è la fuga dalla realtà. Le loro emozioni quando vengono fuori sono messi in evidenza dall’annerimento del foglio, che esprime non solo il senso di colpa, ma collera, malessere interiore; mentre la violenza sarà il fumo che esce dal camino e che si espande. Sono numerosi i disegni che l’autrice mette a disposizioni del lettore per comprendere le difficoltà psicologiche dei piccoli.
Sul foglio, attraverso le simbologie, si deposita il fardello delle loro paure.
Ad esempio una bimba aveva tratteggiato un ovale rosso lungo l’intero foglio, con all’interno nuvole; in un altro vi era disegnato una casa senza finestre, senza comignolo e con nubi annerite; ancora, un albero grande in tutto lo spazio del foglio, con rami molto grossi e una piccola nube nel cielo.
Ma il disegno che più mi ha turbato e fatto riflettere è stato quello del piccolo Mattia che delinea una figura femminile con un ragno nei capelli, gli occhi completamente anneriti e la bocca cucita.
La violenza sulle donne, I bambini disegnano è un libro importante non solo per chi opera con i bambini, ma per tutti noi che spesso siamo indifferenti, non attenti a posare uno sguardo verso quei piccoli segnali con i quali potremmo salvare un adulto di domani.
Una narrazione di sofferenza e di richiesta di aiuto da poter essere un decalogo istruttivo nell’interpretazione dei disegni infantili che possono svelare, attraverso sfumature e dettagli, drammi profondi.
Un libro pieno di speranza che ci aiuterà nel dirigere il nostro sguardo su quello che conta veramente.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La violenza sulle donne. I bambini disegnano
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