Le bugie non salvano nessuno
- Autore: Monica Coppola
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
Uscito il 24 febbraio nelle librerie, Le bugie non salvano nessuno (Las Vegas edizioni, 2023) è il nuovo romanzo della valente scrittrice torinese Monica Coppola, che ancora una volta non smette di stupire noi lettori per la sua innata bravura, dimostrata negli anni con la sua significativa produzione letteraria.
La storia di Anna sarà al centro di un racconto in evoluzione con i sentimenti della piccola protagonista, e la sua crescita tra rancori e segreti familiari.
Siamo i nostri legami anche quando si sciolgono
così scrive l’autrice, una frase che racchiude in sé tutta la storia.
I legami, infatti, ci vincolano e a volte sono impossibili da spiegare, perché siamo fatti di legami che si intrecciano continuamente, disperatamente.
Il racconto di Anna, voce narrante, pieno di sofferenza, è di un clima di una dinamica familiare negativa che nel tempo le farà accumulare frustrazioni e poco amor proprio.
Divenne adulta in un giorno che doveva essere di festa e non lo fu; il giorno in cui scoprì la verità.
Segreti e bugie non salvano nessuno.
Anna viveva in uno di quei quartieri popolosi di Torino degli anni novanta, abitati in maggior parte da famiglie di operai, dove ci si alzava la mattina all’alba e si rientrava alla sera, tra delinquenza e spaccio per cui “molti ragazzi cadevano come birilli.”
Una vita di sicuro difficile, con pochi mezzi e poche risorse. Era ancora una bambina quando iniziò a capire di non somigliare a sua madre in nulla. Lei era una donna bella, con gli occhi color nocciola e labbra piene, le stesse che si deformavano ogni volta che urlava contro ognuno di loro.
Mia madre è afflitta da un’insoddisfazione permanente racchiusa dentro un insieme ben definito, le preoccupazioni.
Le preoccupazioni per il marito, operaio della Fiat, per Enzo il figlio più grande, per la piccola Anna e per i soldi che non bastavano mai. Il padre di Anna, terzo di cinque figli, lavorava nei turni di notte in fabbrica, era un uomo silenzioso, e toglieva il disturbo solo quando la moglie iniziava a scalpitargli intorno con i piatti. Un padre invecchiato che sembrava portarsi addosso anni difficili, con il suo volto ancora bello come quello di un bambino. Una casa dove le grida della madre investivano tutti i membri della famiglia, le urla riempivano le stanze, e le discussioni non a caso avvenivano sempre di domenica, abituata come era a far riemergere rancori antichi e trovarne di nuovi; premurosa nel vestire il balcone di tende di nylon per proteggersi dagli occhi degli altri e di mettersi alla finestra a vigilare la figlia quando giocava in cortile insieme al fratello e gli altri ragazzi.
Anna si chiudeva in bagno chiedendosi chi fosse veramente, quale fosse il suo destino, ignorando la voragine che avrebbe inghiottito di lì a poco la sua famiglia. Smarrimento crescente, senso di desolazione e di abbandono. Enzo, adorato dalla sorella per il suo carattere spavaldo, un capobanda, una bella faccia da schiaffi, nel giorno del suo diciottesimo anno, sparì e nei giorni seguenti tutto ciò che gli apparteneva era finito nei grandi sacchi della spazzatura. La sua assenza frastornò tutti, e i motivi per litigare divennero tanti. Se prima Anna era punita e rimproverata, ora che Enzo non c’era, tra notti di incubi e mattine in cui si sentiva stremata, era la madre a decidere per lei: “come faceva sempre”.
Tutto era rimasto invariato, solo Anna si sentiva cambiata, cercava parole pronunciate con affetto, diverse da quelle che i suoi genitori si scagliavano. Neanche il tempo che inevitabilmente scorreva, mentre lei cresceva, portò a dei cambiamenti. Anna si divideva tra l’impegno a scuola e l’amicizia con Lara, l’unica persona che cercava di darle una risposta a qualunque sua domanda, e che aveva riempito il vuoto che il fratello aveva lasciato. Per potermi salvare dovevo aggrapparmi a qualcosa di bello.
Trovare riparo nell’amicizia, nell’affetto della nonna, nel primo amore all’oratorio. Il suo timore era diventare come la madre, come lei che si prendeva cura delle sue manie, dei vasetti di vetro accatastati e poi dei multistrati di biancheria: lei che si aggrappava ai mucchi, alle liste, alla roba e io mi avvinghiavo ai ricordi. Ogni insulto la sbatteva all’angolo, con le spalle a quel muro dalla tinta gialla, che avrebbe dovuto avere il colore del sole per combattere il freddo quotidiano della casa, ma che il padre, nel dipingere, non era riuscito a far venire fuori.
Il calore se non c’è, non te lo puoi inventare.
Anna cercherà da sola le risposte: andando indietro nel tempo, con le foto dei suoi genitori in posa insieme, con lo spazio vuoto di un abbraccio.
Di sua madre giovane ragazza, le cui carezze non ricordava più, e del padre che sembrava il meno colpevole ma lo era più di tutti, perché nel proteggere se stesso aveva lasciato che tutti si odiassero.
L’amaro della verità mi risaliva in bocca alterava il passato, deformava il presente e tutto il mio passato. Non solo apprendevo una parte ignota sui miei genitori ma mi scoprivo anche io diversa.
Un romanzo con una storia difficile, sofferta per la stessa autrice, tormentata per il senso di vuoto e di struggente solitudine vissuti dalla giovane protagonista, e di profonda riflessione nella ricerca di sé stessi, dei nostri legami e sulle verità nascoste del nostro passato.
Le bugie non salvano nessuno
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