Il poeta greco Esiodo è stato probabilmente un contemporaneo di Omero, ed è considerato il padre della poesia didascalica nel continente europeo.
La sua opera più nota è Teogonia, che canta le origini dell’universo e narra le vicende delle diverse generazioni di divinità. L’altro suo grande testo è Le opere e i giorni, un poema al contempo georgico e gnomico, ossia in cui sono raccolti degli insegnamenti sull’agricoltura, ma anche definite delle lezioni morali.
BUR ripropone ciclicamente delle nuove edizioni de Le opere i giorni nella bella traduzione italiana di Lodovico Magugliani (1914-1982) con il testo originale greco a fronte e un’introduzione del filologo Werner Jaeger (1888-1961), il quale afferma:
Se Omero mette anzitutto in piena luce il fatto fondamentale che ogni cultura muove dalla formazione di un tipo d’umanità aristocratica, che sorge col promuovere volutamente le qualità dell’eroe e signore, in Esiodo si rivela la seconda grande sorgente della cultura: il valore del lavoro.
La più recente ristampa risale attualmente all’aprile del 2023 ed è sicuramente il modo più semplice per fruire di questo capolavoro, che è tra i pilastri della civiltà greca.
Il focus del componimento si concentra sull’uomo e, al di là dei consigli pratici legati alla coltivazione e le altre istruzioni per organizzare materialmente la vita di una comunità agricola, viene soprattutto impartita un’indicazione precisa rivolta all’umanità intera per la sua condotta e i suoi comportamenti di ogni giorno.
Gli esseri umani dovrebbero vivere secondo giustizia, lavorando onestamente, essi per Esiodo si distinguono dalle bestie poiché si sono dati delle norme condivise, un diritto, e tra gli uomini non dovrebbe vigere la legge del più forte, come invece accade tra gli animali.
L’uomo è dotato di ragione e ha adottato la giustizia come tecnologia culturale per progredire, tuttavia da qui sorge spontanea la riflessione sul perché alcuni individui compiano il male e cadano nell’Hybris, la tracotanza.
Nell’analisi del significato e del valore de Le opere e i giorni non ci si può quindi fermare ai meri consigli per i piccoli proprietari terrieri, che oggi sono naturalmente superati, né è indispensabile indugiare eccessivamente sull’elenco di precetti inerenti alla purificazione e al mantenimento della purezza (che comunque restano dati storicamente rilevanti), ma va invece ricercato un senso morale più alto e il cui messaggio è sopravvissuto immutabile nel tempo.
Come suggeriva Esiodo:
Osserva la misura l’opportunità è la cosa migliore in ogni occasione.
La modestia è il giusto costume di vita, la giusta condotta da tenere nelle azioni e nelle parole:
La moderazione nel linguaggio è un grande tesoro per gli uomini, e il pregio maggiore si ha quando esso procede secondo misura. Se sparlerai, ben presto dovrai ascoltare cose ancora peggiori sul conto tuo.
Esiodo è quindi il primo, insieme a Omero, a definire coi suoi versi il concetto del senso del limite, che nella cultura classica è la virtù più importante.
Le opere e i giorni è più breve di Teogonia e nel volume stampato da BUR sono stati aggiunti anche il testo pseudo-esiodeo Lo scudo di Eracle e l’anonimo Omero ed Esiodo. La loro stirpe, la loro gara, che però - almeno a giudizio di chi scrive - sono abbastanza trascurabili.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le opere e i giorni
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