Le vite private. Tre racconti
- Autore: Henry James
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2021
Tre racconti brevi di Henry James, scrittore di raffinata sensibilità dallo stile di prosa conosciuto per le sue complessità, Brooksmith (1891), La vita privata (1893) e l’inedito Il Castello di Fordham (1904), scritti a cavallo del nuovo secolo che avrebbe portato a nuove forme sperimentali della scrittura, le avanguardie, mettendo in crisi la funzione della parola scritta e il linguaggio.
I romanzi degli scrittori europei e non, con l’avvicinamento della lingua della letteratura alla lingua parlata porranno al centro dei loro racconti le zone d’ombra della persona, dell’io, delle percezioni, dell’inespresso.
Mi appresto a questa recensione con molta umiltà, in quanto il libro pubblicato da Corrimano Edizioni è davvero considerevole, per non parlare delle pagine di postfazione scritte dal bravissimo Fabrizio Coscia. Con la sua profonda cultura mi ha regalato un tuffo nella storia e nella critica letteraria, quella più vicina alle mie corde di lettura, della mia formazione.
Da dove inizio, dunque? Prendo in prestito una frase dello stesso Fabrizio Coscia:
I tre racconti, non tra i più famosi, riescono a descrivere con una certa espressività il momento in cui nel passaggio di secolo, la scrittura di Henry James assume forme e intenzioni nuove, segnando un congedo definitivo dall’età del realismo.
Brooksmith era il maggiordomo e il più intimo amico di Mr. Oliver Offord, scapolo, ex diplomatico in pensione. Nonostante l’infermità fisica e la mancanza di una donna, il salotto di Mr. Offord era frequentato di continuo: una celebre istituzione. Fautore e artista nel condurlo e risolvere l’insolubile era proprio Brooksmith:
L’arte di dirigere tra sponde suggestive un sinuoso flusso di discorsi.
Un sensibile giovane poco più che trentenne, cresciuto in una classe servile, faceva compagnia al suo padrone da tempo, conosceva la lingua francese e amava ascoltare le letture di Montaigne. Aveva una tale capacità e una tale esperienza che non poteva andare sprecata, più che mai alla morte di Mr. Offord.
Nessun posto sembrava essere alla sua altezza e nel lento declino che seguirà finirà per accontentarsi di un semplice posto da cameriere, unendosi dunque:
Al gruppo dei panciotti bianchi che vanno girando.
Mr. Offord era stato la sua società e adesso non ne aveva più alcuna. Con una devozione assoluta nei confronti del padrone, in grado di anticiparne i bisogni, Brooksmith è in definitiva “un racconto sulle implicazioni classiste della società di fine Ottocento”, scrive Coscia nella sua postfazione.
In Vita privata chi narra la storia è un giovane scrittore definito un “rubacuori”, che ci condurrà in Svizzera, tra il rosa dell’alta vallata e gli imbarazzi di un viaggio moderno, la confusione e la volgarità, la stazione e la locanda, per raccontare le vacanze di un gruppo di amici mondani londinesi tra i quali figura il celebre romanziere Clarence Vawdrey. Un uomo abitudinario e rispettoso dei suoi orari, di buon umore e loquace, che si rivolgeva alle donne come agli uomini. Dopo una serata trascorsa ad ascoltare il suo discorso, il nostro narratore si introdurrà nella stanza di Vawdrey. Lo vedrà ricurvo intento a scrivere, una inaspettata presenza, perché pensava di averlo lasciato al piano di sotto in compagnia dei suoi amici. Una doppia identità tra il proprio sé intimo e il sé pubblico: l’inizio del malessere moderno.
Lo scrittore demanda ad un doppio per carpire nella solitudine e nel buio della stanza l’essenza della vita
scrive Fabrizio Coscia nella sua analisi.
Il Castello di Fordham ha una vista sul blu del lago di Ginevra e i personaggi ospiti dell’albergo hanno fornito al loro arrivo falsi nomi. Il racconto ha inizio dall’incontro tra l’americano Abel Taker, che vorrebbe iniziare una nuova carriera in Inghilterra e Mrs Magaw relegata nella pensione dalla figlia desiderosa di entrare nella società inglese. Nuove identità per scalate pubbliche in questa breve storia, nella quale Henry James evidenzia l’idea di negare la propria esistenza per una nuova vita.
Il nome falso è una identità falsa, scrive Coscia, dietro la quale si nascondono le oscure viscere della verità.
Le vite private racchiude nei tre racconti le tematiche sociali e umane dell’ultimo grande scrittore dell’Ottocento, e della sua letteratura: amore, morte, segreti, bugie, riflessioni.
Una attenta osservazione al mondo esterno, la vita vera, e al vuoto che la vita stessa cela.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le vite private. Tre racconti
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