Liberi dalla paura di Aung San Suu Kyi

Come deve essere vivere nel terrore, avere paura di parlare, non avere il diritto ad un’opinione propria? Sicuramente terribile.
È questo che ci racconta Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace e deputata birmana, nel suo libro "Liberi dalla paura".

L’opera racconta le vicende della donna e del suo Paese nel momento della dittatura militare che ha condotto la nazione ad un profondo isolamento. Vietata ogni forma di libertà, di riunione, di rapporti con l’estero, una vita fatta di ordini in un paese ricco di tradizioni. E lei, la giovane studentessa di Oxford, la figlia di un patriota che lotta per il ritorno alla libertà...
Aung San Suu Kyi esorta a non avere paura e a dimostrare con il proprio esempio come si possa lottare per essere liberi e quindi evitare l’odio che inevitabilmente nasce dalla paura. L’autrice si sofferma sulle condizioni di vita dei birmani, popolo industrioso e sicuramente maturo per la democrazia, aggravate dall’ineguaglianza sociale, da una classe dirigente corrotta che sembra aver preso il peggio dai colonizzatori.

Cosa si può contrapporre alla violenza? Molto, soprattutto l’arma efficacissima della parola intesa come dialogo e cultura.
I dittatori hanno paura della parola perchè essa trasforma le idee, le rende nobili, le trasfigura ed è ciò che Aung San Suu Kyi cerca di far capire nel libro "Liberi dalla paura". Lettura obbligatoria nelle scuole per avvicinare i giovani al senso della libertà.