Lo stesso vento
- Autore: Valerio Aiolli
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Voland
- Anno di pubblicazione: 2016
Frequentate i mercatini dell’antiquariato? Se la vostra risposta è sì, probabilmente vi è capitato di fermarvi davanti a un libro, a un soprammobile, a una vecchia radio, e chiedervi quante vite, sentimenti, gioie e dolori quell’oggetto abbia attraversato, passando da una mano all’altra. Se lo è chiesto, presumibilmente, anche Valerio Aiolli, autore di “Lo stesso vento”. Per darsi una risposta, ha scelto un ventilatore, oggetto allo stesso tempo solido, per la sua struttura, ed effimero, perché vive dell’aria che muove e disperde intorno a sé. Aiolli gli ha dato il compito di attraversare generazioni, epoche e stili di vita, cambiando proprietario per tre o quattro volte, venendo regalato, “rapito”, prestato, venduto, acquistato, e perfino ritratto, muto testimone di infinite storie e infiniti destini.
Il protagonista di questa storia è un elegante modello nero della Premiata Ventilatori Lombardi, e nasce a Firenze nel 1940: una novità, un ultimo modello che ancora non si trova nei negozi. Fausto, giovane apprendista, lo riceve in regalo dal datore di lavoro. Felice e orgoglioso, lo porta ad Adriana, la sua sedicenne fidanzata. Adriana, invece, sulle prime ci rimane malissimo: è una donna, e non ama i regali utili (“Che me ne faccio di un ventilatore?” è il suo primo pensiero). Forse, chissà, malgrado la poca disponibilità finanziaria, dal fidanzato si aspettava di meglio di un regalo “riciclato” dalla ditta per la quale lavora. Quasi subito, però, l’istinto di donna innamorata prende il sopravvento, e Adriana accoglie il regalo come primo passo verso una vita insieme.
È il giorno in cui il Duce annuncia l’entrata in guerra dell’Italia, e Fausto e Adriana, ferventi fascisti, non sanno che il tempo che lui passerà al fronte cambierà per sempre la sua vita e il loro rapporto. Quindici anni dopo, Adriana lascia la loro casa con Vittorio, il figlio di dieci anni, e con il ventilatore che, all’inizio, non voleva. Passano gli anni, e Vittorio si innamora di Francesca. Partendo per una gita al mare, verso la casa dei genitori di lei, prende in prestito il ventilatore, che, al momento del rientro, viene dimenticato. Solo diversi anni dopo, quando Peppe e Bianca, schiacciati da un dolore incancellabile, trovano la forza di far sgombrare la casa, il ventilatore salta nuovamente fuori, e viene lasciato con noncuranza a uno degli operai. Passa ancora qualche anno e Fausto, ormai vecchio, lo rivede in un quadro, insieme a un busto di donna nel quale riconosce Adriana. Guido, il pittore, dopo avere attraversato anni complicati e avere fatto forza su se stesso, adesso è felice accanto ad Andrea. Fausto, però, non saprà mai dove Guido abbia trovato quel ventilatore e quel busto: quella notte, per lui, il cerchio si chiude, anche se il vento continua a soffiare.
Quasi sessant’anni di vita, con i suoi avvenimenti principali, come la guerra, il Sessantotto, la caduta del Muro di Berlino, che però rimangono sullo sfondo, come notizie lette sul giornale o ascoltate alla televisione, messe in secondo piano dalla vita privata dei protagonisti. Ci si sarebbe immaginata una maggiore presenza del ventilatore, anche se, ovviamente, non sarebbe stato il caso di proporlo come voce narrante, a mo’ di libro per bambini; inoltre, in certi punti, le citazioni storiche e letterarie diventano eccessive come numero, oltre che pesanti. A parte questo, però, lo stile fresco e leggero ne fa un libro appassionante e pieno di vita, e ai cui personaggi ci si affeziona.
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