Lolita
- Autore: Vladimir Nabokov
- Genere: Romanzi erotici
- Categoria: Narrativa Straniera
Un libro che è anche un viaggio in un’ossessione erotica: Lolita, il romanzo più celebre dello scrittore russo naturalizzato statunitense Vladimir Nabokov, che suscitò indignazione e sgomento.
La carne fresca è più saporita. Adagio scontato tra gli uomini che, in quanto tali, ragazzini non sono più e ne sono ben consapevoli. Adagio giustificato dall’esperienza, dall’aver navigato il mondo in lungo e in largo, dall’avere una moglie e, magari, dei figli. È per questo che, a ben guardare, non è poi così infrequente il vitellone che fa il cascamorto in palestra, o il padre di famiglia che guarda la ventenne debordante di giovinezza e di vita quando passeggia nelle strade più affollate, o il marito fedele che nel tempo libero si intrattiene con una studentessa universitaria che gli fa da amante. Fin qui, tutto normale o, almeno, tutto ancora nei limiti del consentito, tutto entro le righe del socialmente accettato. O quasi.
Poi però si potrebbe anche fare il salto di qualità. Si potrebbe aprire un libro e scoprire che le fantasie di un professore di francese possono andare molto oltre i casi abbozzati sopra. Lolita di Vladimir Nabokov è questo e molto altro.
Lolita è la sensualità e l’intrigo in letteratura. Le ossessioni di un pedofilo narrate con il garbo, la leggiadria e l’allusività di un grande scrittore che riesce perfettamente a rendere i desideri, i pensieri, le ricorsività di una mente intrappolata nella propria adolescenza. Le voluttà di un quarantenne, di un patrigno che da tutore diventa carceriere e le frustrazioni di una ragazzina che nutre la sua cronica insoddisfazione con i soprusi che gli vengono inflitti.
Ma una gabbia è fatta per essere evasa, come una legge è fatta per essere trasgredita. Il bocciolo di donna, la ninfetta sarà obbligata a crescere dal tempo e a scappare dalle circostanze. Lo farà in una scuola, magistra vitae, e si ritroverà ormai donna fatta e gravida, a chiedere aiuto al suo boia che solo allora, tradito, umiliato, abbandonato, potrà sferrare il suo colpo più duro, quello letale, alla persona che è riuscita a togliergli la sua ninfetta.
Un profumo diffuso, un brivido dietro l’orlo delle parole perché è nel silenzio che i respiri si fanno più gravi e intensi: non mostrare, non ostentare ma alludere, tratteggiare, abbozzare. E quindi aprire uno spazio di libertà alla mente del lettore che, ormai del tutto coinvolto nel gioco dei sensi, può dare libero sfogo alla sua immaginazione riempiendo quei vuoti così sapientemente architettati.
“Lolita” è un libro per tutti e per nessuno, in fondo un libro per chi, al di là del bene e del male, sa ancora riconoscere i tratti distintivi di quel magma impressionante che si chiama istinto. Per gli altri, i benpensanti, una sferzante dose di realtà, sapientemente distillata.
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Sconvolgente il contenuto, splendida la scrittura.