Mattia Preti e il San Luca che dipinge la Vergine con il Bambino per la chiesa di San Francesco a La Valletta
- Autore: Sante Guido e Giuseppe Mantella
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rubbettino
- Anno di pubblicazione: 2014
Sante Guido e Giuseppe Mantella sono restauratori di qualità e dai curricula straordinari, avendo a lungo lavorato a Malta sulle tele di Mattia Preti, e, tra l’altro, su opere di Bernini (tra cui l’Estasi di Santa Teresa nella Cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria a Roma). Il loro pregio, oltre a essere restauratori attenti e professionali, è quello di essere contemporaneamente storici dell’arte, interessati a conoscere ogni dettaglio delle opere su cui lavorano e di cui svelano i segreti esaminando i materiali e la tecnica di realizzazione e studiandone le ragioni dei committenti che le hanno volute.
È così che i loro studi, le approfondite analisi storico-artistiche e gli stessi risultati dell’intervento di restauro diventano una trama straordinaria per capire qual è il senso di un’opera d’arte all’interno di un periodo storico. “Mattia Preti e il San Luca che dipinge la Vergine con il Bambino per la chiesa di San Francesco a La Valletta” è uno studio dedicato alla pala della Vergine con il Bambino per la chiesa di San Francesco a La Valletta, realizzata per l’altare dedicato a San Luca in occasione dell’istituzione, nel 1671, della Confraternita dei pittori, scultori ed indoratori, che si ispirava alla romana Accademia di San Luca.
È una delle poche opere datate e firmate dell’artista. In basso, a destra, oltre al suo stemma araldico, si legge: F(ra’) M(atthia) P(reti) F(ecit) - 1671. Il dipinto ritrae San Luca "patrono dei pittori" che dipinge la Madonna ed è ricco di riferimenti simbolici: l’emblema di Luca, il bue, il putto che porge la penna e l’inchiostro al Santo, che, assieme ai libri aperti, ricorda il suo Vangelo e la statua di Igea, figlia di Esculapio e personificazione della salute, in riferimento al lavoro di medico esercitato prima di seguire Cristo. La complessa scena pone a destra, in fondo, San Carlo Borromeo. A coronamento della pala d’altare, sulla Cimasa dell’opera, è posto un dipinto rappresentante la Santissima Trinità con Dio Padre che sorregge il corpo morto di Cristo e su di essi la colomba dello Spirito porta la luce della Grazia.
Sante Guido e Giuseppe Mantella spiegano perché nella pala compaia, insolitamente, san Carlo Borromeo e perché sia inserito lo stemma araldico del pittore (autore del dipinto, ma anche donatore e committente). Mattia Preti è stato un protagonista dell’età barocca e come ben descritto nel saggio in esame:
"A imperitura memoria dell’antica Accademia (maltese di), pittori, scultori et indoratori, non più in essere e della quale si era quasi persa la memoria, resta il dipinto di fra’ Mattia Preti raffigurante San Luca che dipinge la Vergine con il Bambino ricco di simboli, richiami e citazioni realizzato dal ’Cavalier calabrese’ con sapiente tecnica che lo contraddistingue, fatta di pennellate veloci e ben giustapposte."
Mattia Preti e il San Luce che dipinge la Vergine con il Bambino per la chiesa di San Francesco d'Assisi a La Valletta
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