Memorie di un batterista qualunque
- Autore: Ugo Rapezzi
- Anno di pubblicazione: 2014
Ugo è un ragazzino a cui interessa poco studiare ma che ama molto i suoi tamburi e la sua batteria. Il suo mondo sono gli amici del clan bolognese, le donne facili che gli insegnano i misteri del sesso, le brave ragazze che, invece, sono sempre restie a concedersi. In una realtà che va verso un rapido cambiamento, fra cortei di femministe e rivoluzioni più in sordina, Ugo si muove, fa esperienze, conosce personaggi strani e fantastici che gli insegnano la vita, tra scherzi, musica e bevute in compagnia. Ma tutto questo, come in ogni storia che si rispetti, ha una fine e anche la vita giovane e frizzante in cui è immerso Ugo dovrà trasformarsi in un’esistenza più tranquilla e matura. La crescita è inevitabile, ma è affrontata non senza quella nostalgia che accompagna ogni addio, ogni porta che si chiude.
La storia è composta con uno stile semplice ed immediato, ma ricco di quelle espressioni tipiche del bolognese che rendono il linguaggio colorito e umoristico, sanno esprimere spesso meglio dell’italiano le situazioni, descrivere i personaggi. Le tinte con cui si dipingono i vari quadretti a volte sono un po’ forti, ma non tracimano mai, l’ironia è sempre lì, pronta a sdrammatizzare, a ricordare che non ci si deve mai prendere troppo sul serio. Il ritmo di fondo è quello di una batteria che, come un cuore che batte incessante, segna il passare delle varie emozioni, di quelle positive e di quelle negative.
Ugo Rapezzi è riuscito a far rivivere nelle sue pagine la vita che brulicava in quegli anni che videro gli esordi di cantanti famosi e di gruppi ancora sconosciuti che erano già bravi ma non erano ancora noti come sono oggi. I giovani a quel tempo frequentavano più le osterie che l’università, strimpellavano allegramente. Leggere di tutto questo riempie di nostalgia anche chi quell’epoca non l’ha vissuta ed ha abitato una Bologna diversa, già più stereotipata, uniformata. Tra le pagine di Ugo Rapezzi si sente respirare la vera Bologna, quella che forse non c’è più, ma che c’è stata.
La copertina rappresenta una coloratissima batteria illuminata sotto i portici bolognesi e simboleggia e riassume tutto lo spirito e il sapore di questo libro. L’autore del dipinto, il cantautore Luca Carboni, ha condiviso con Ugo quell’atmosfera e quella musica e la riproduce perfettamente nel quadro dal titolo “Batteria e portici”, prezioso regalo che l’artista bolognese fa ad un altro artista della sua città. Per il romanzo è un azzeccassimo biglietto da visita, la porta che ci introduce su quella scena e ci fa pregustare la storia. Una volta entrati, poi, non si potrà evitare di tuffarsi a capofitto nella lettura respirando boccate di vita vera e andare avanti senza neanche prendere fiato fino alla fine immergendosi nei ricordi di una vita vissuta intensamente al ritmo di un cuore che batte, al ritmo di una batteria.
Memorie di un batterista qualunque
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