Mitologia d’infanzia. Figure, intrecci di vite, Storia
- Autore: Laura Bocci
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
Che l’infanzia e tutto ciò che vi è accaduto sia fondamentale per lo sviluppo della persona fu Freud per primo con le sue teorie a elaborarlo, rivoluzionando certi concetti e inserendone di nuovi. Da quel momento in poi tutto cambia, compresa la letteratura mondiale.
Se vi è continuità tra infanzia e vita adulta è importante capire quanto ne abbiamo consapevolezza. E quanto le nostre "autobiografie" sono influenzate dai ricordi reali e quanto dalla fantasia.
In effetti è innegabile che nel libro oggetto di questa riflessione ci sia quello che è un punto fondamentale della psicoanalisi e se ne fa oltretutto espresso riferimento.
Scritto da Laura Bocci, germanista e traduttrice di diverse opere della letteratura tedesca da Kleist a Brentano; nel 2005 ha ricevuto il Premio Nazionale per la Traduzione del MIBACT. Il titolo è Mitologia d’infanzia. Figure, intrecci di vite, Storia, pubblicato da Vallecchi Firenze, storica casa editrice rilanciata di recente, in libreria da maggio scorso.
Corredato da illustrazioni e fotografie d’epoca l’autrice pone in essere un collage di storie e di "storia" dove al centro c’è una, anzi “la bambina” di cui si specifica dall’inizio che "c’è da chiedersi se mai veramente esistita, e se si possa affermare che abbia avuto una sua piccola storia da zero a nove anni", dando quindi subito un’impronta tra il realismo e l’immaginifico, e le alterne vicende legate alla sua famiglia avvenute nei primi anni del Novecento, narrate il più delle volte in seconda persona dove sembra parlare a se stessa, con l’effetto di rivolgersi al suo io più profondo, altre volte in terza e qualche volta in prima persona. Tutto inizia con un sogno che la bambina fa per poi riannodare il filo della memoria.
Momenti importanti sono le sue visite all’ufficio ministeriale dove lavora la mamma e quelle alla sarta dove vede come si fanno i vestiti che lei stessa indosserà.
A quei tempi i bambini contavano poco o nulla:
"Ai tempi dell’infanzia della bambina, i piccoli ancora non vengono considerati in sé, ma come adulti ancora imperfetti, da correggere spesso a suon di schiaffi (e la bambina ne sa qualcosa). Di questi tempi si fuma anche in presenza di bambini: a parte l’ignoranza diffusa sui danni del fumo, i bambini quasi non contano, in loro presenza si può fare – e in effetti si fa – e dire – e in effetti si dice – qualsiasi cosa".
Lo sfondo è quello di una Toscana ancora rurale dove le donne lavorano quanto e più degli uomini, ma la fatica e i sacrifici sembrano essere soltanto di quest’ultimi. Una società dove la presenza femminile è caratterizzante e specifica. Forse il potere matriarcale è anch’esso solo potere, e non ha nulla di diverso da quello patriarcale? Troviamo domandato nel testo.
La guerra incombe fino a quando arriva a sconvolgere le esistenze di tutti. Sia di chi parte per il fronte sia di chi rimane a casa in attesa delle missive: unico modo per avere notizie del proprio caro andato a combattere per la patria e per una causa ritenuta giusta, e potersi tranquillizzare un po’, tirare un sospiro di sollievo almeno fino alla lettera successiva. Una corrispondenza che si fa testimonianza e documento storico insieme.
Nell’infanzia “la paura è pensiero della paura e la felicità è pensiero della felicità”. Tutto assume i contorni dell’eroico e del mitologico, come si intuisce da titolo, e alle volte del divino.
A quindici anni si accudivano già gli animali, la campagna, si facevano lavori forzati e dove l’unica unica via d’uscita per una donna era trovare un buon partito e sposarsi. L’amore era l’unica cosa in grado di evadere da una reclusione forzata. Zita, la nonna materna della bambina, con un primo marito morto in guerra e un figlio per cancro in un’epoca dove la scienza medica non era certo quella di ora; le vacanze estive dai nonni paterni a Marina di Cecina.
Poi un giorno una scoperta casuale con una fotografia. Un “semplice” scatto fa emergere verità sepolte travolgendo vite e destini.
Mitologia d’infanzia ci porta in un mondo dell’altrove e dove anche i personaggi sono un altro da sé. Una narrazione elegante, una scrittura forte e decisa. Un grande ritratto biografico in bianco e nero, evocativo e composito, che è anche memoir e romanzo storico.
Mitologia d'infanzia. Figure, intrecci di vita, storia
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