Modigliani. L’ultimo romantico
- Autore: Corrado Augias Amedeo Modigliani
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Casa editrice: Mondadori
"Pochi uomini hanno incarnato come Amedeo Modigliani il mito romantico dell’artista geniale e trasgressivo" (quarta di copertina).
Nei prossimi mesi, più precisamente fino all’8 settembre a Milano, presso i locali di Palazzo Reale sarà possibile visitare la mostra d’arte dal titolo "Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti".
Si tratta della naturale continuazione della mostra dedicata a Picasso che lo scorso anno è stata campione di visite da parte di molti cittadini italiani ed europei.
Per chi volesse approfondire la biografia dell’artista, ho subito pensato ai ventuno capitoli del libro "Modigliani. L’ultimo romantico" di Corrado Augias. Un libro che ha ormai quindici anni ma è pur sempre attuale nella sua accuratissima struttura. Le trecento pagine in esso contenute ripercorrono l’intera sua vita, le origini ebree, la partenza da Livorno alla volta di Parigi, dove morirà a soli trentasei anni (e nemmeno compiuti).
Dapprima vediamo l’artista dedito al disegno e allo schizzo, poi scultore, infine pittore sempre alla ricerca di un suo stile che si distacca decisamente da quello dei fauves, il movimento artistico più in voga in quegli anni.
Lo incontriamo in alloggi diversi, segno di continua inquietudine, in un albergo sulla collina di Montmartre , in sordide stanze o soffitte, ospite di mecenati veri o improvvisati.
Epstein descrive l’atelier di Modigliani alla Citè Falguiere. "Era un buco miserabile all’interno di un cortile. Lo vidi riempito da nove o dieci lunghe teste scolpite nella pietra e influenzate dalle maschere africane. Di notte Modì piazzava sopra ogni testa una candela, raggiungendo l’effetto di un tempio primitivo. Secondo una leggenda che circolava nel quartiere, Modigliani quando era sotto l’effetto dell’hashish abbracciava le sue sculture.
Ancor più spesso però lo si trova in compagnia di donne, giovani modelle che passano facilmente dalla posa all’amore oppure servette o prostitute con cui bruciare giorni e settimane di eccessi di ogni tipo. Una vita sregolata, senza limiti nell’autodistruzione.
Infine, un capitolo importante della vita di Modigliani inizia con la conoscenza di una studentessa di diciannove anni, Jeanne Hebuterne, di tutte le donne che per poco o molto tempo sono state con lui, Jeanne è la sola che Amedeo mai ha voluto ritrarre nuda. La donna, innamorata di Amedeo contro il volere della sua famiglia borghese e cattolica, gli darà una figlia nel 1918, povera bimba che due anni dopo si ritroverà in soli due giorni senza padre né madre.
In questo turbinio di fatti, date e avvenimenti, Modigliani ci ha lasciato una frase intensa e (a quanto pare) famosa:
"La vita è un dono: dei pochi ai molti, di coloro che hanno e che sanno a coloro che non hanno e che non sanno".
Da sempre apprezzo Augias per le tante cose che leggo nei suoi libri e che mi arricchiscono culturalmente.
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il sig. Augias dovrebbe sapere sin dalla stesura di questo testo su Modigliani che le sue ricerche devono essere messe in bibliografia e non solo tra virgolette. Ha attinto a piene mani a Maiolino "Modigliani dal vero" un testo che insieme a quello della figlia Jeanne Modigliani "Modigliani senza leggenda"sono i testi con una attenta e scrupolosa ricerca delle fonti, reale e sganciati dal mito e dal pregiudizio.