Morire ti fa bella di Stefania Crepaldi

La scrittrice Stefania Crepaldi torna in libreria con Morire ti fa bella (Salani, 2023), un giallo denso di black-humor ambientato sullo sfondo delle calli e dei campielli del capoluogo veneto.
Il libro racconta la storia di Fortunata Tiozzo Pizzegamorti, che sognava di fare la pasticcera, e invece è costretta a fare la tanatoesteta.
Ma di che genere di professione si tratta?

La Tanatoesteta lavora con i morti. Le mie dita sfiorano la morte di continuo, abbellendone i contorni. Ma la morte non è la fine della vita, è solo una trasformazione. La morte è un messaggio d’amore per noi che restiamo, è un invito a godere di nuovo delle nostre giornate. Ci indica una direzione.

La vita e l’infanzia di questa donna sono segnate da tempo:

Tutti mi scansano e io da sempre assecondo questa esigenza, rasentando i muri e cercando di diventare invisibile e muovermi nell’ombra in cui sono da sempre a mio agio.

Un giorno Fortunata è chiamata ad abbellire un morto eccellente, un ragazzo di venticinque anni, che:

Si chiama Gregorio. Unico figlio, si è buttato dalla sommità della Scala Contarini del Bovolo. Un salto di almeno 26 metri. Gregorio era un esteta e aveva molto gusto. Era un ragazzo complicato. Fin da piccolo veniva pervaso da tremendi attacchi di malinconia. Che gli impedivano di giocare e stare insieme ad altri bambini. A volte piangeva per ore.

E lì Fortunata si accorge, immediatamente, che qualcosa non quadra. Gregorio si è veramente suicidato oppure qualcuno lo ha spinto giù? Fortunata inizia una sua personale indagine, all’insegna del motto che:

I corpi ti parlano, lo fanno da sempre.

Una lettura di grande fascino. La morte è la seconda, invisibile, protagonista del narrato. Infatti:

Le mie dita sfiorano la morte di continuo, abbellendone i contorni.

Un giallo particolare. Scritto con un linguaggio fluido e ricercato. Una trama ben congegnata, che alterna spesso momenti ironici e comici, che abbelliscono la narrazione.
Una lettura che mi ha incuriosito da subito, che ho divorato con grande divertimento. Il ritratto di una donna inconsueto, ma intrinsecamente bello, a partire dal suo stesso nome: “Fortunata”, un nome che racchiude un destino.