Nel peggiore dei modi
- Autore: Flavio Villani
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2018
Milano, 1990. Lo scrittore Flavio Villani pubblica il secondo romanzo della nuova serie di polizieschi italiani che vedono protagonista un funzionario di origine meridionale, il commissario Cavallo, dimesso e onesto, naturalmente dotato per l’investigazione, loden e sigarette, come l’ormai famoso Rocco Schiavone, del quale mutua anche il nome di battesimo.
"Nel peggiore dei modi" si apre con l’uccisione in mezzo alla strada, di fronte alla tabaccheria dove si è fermato a comprare le Chesterfield, di Giacomo Riva, noto immobiliarista, cappotto di cashmere e Mercedes. Al delitto ha assistito dal sedile dell’auto, non visto, Andrea Riva, undici anni, figlio della vittima, che ha fatto in tempo a guardare negli occhi l’assassino. Ci sono anche altri testimoni, la pediatra del bambino, che passava di lì per caso, una giornalista freelance, che si rivelerà moglie del giudice incaricato dell’inchiesta.
Rocco Cavallo e il suo giovane e tenace vice, l’ispettore Montano, cominciano ad indagare e sembra chiaro che le grandi associazioni malavitose che si stanno spartendo il mercato della droga a Milano siano coinvolte nel feroce delitto avvenuto in pieno giorno. In casa del morto la moglie Paola Innocenti, proveniente da una facoltosa e potente famiglia, si mostra reticente a collaborare con la polizia, nell’intento di difendere Andrea, che dopo il trauma della morte violenta del padre si è chiuso: fa solo dei disegni molto significativi, che potrebbero indicare le sembianze dell’assassino, un uomo grosso, dai capelli lunghi. La casa dei Riva è lussuosa, spicca sul muro del salotto una grande tela rossa di Fontana: come mai un semplice titolare di agenzia immobiliare si permette simili lussi? Le indagini proseguono, ma mentre la pista del traffico mafioso di droga viene data per scontata dai superiori di Cavallo, lui si convince che c’è dell’altro,e sfidando gli ordini ricattatori, di chi vuole coprire collusioni a livelli alti, riuscirà a dipanare una storia che viene da molto lontano, dagli anni Settanta, quelli del terrorismo e dei fiancheggiatori di bande eversive.
Un bell’affresco di storia politica e sociale quello che ci consegna nelle pagine del libro lo scrittore, che mostra di avere una conoscenza vasta dei meccanismi criminali e delle pagine più oscure della Milano di quegli anni. La descrizione di quartieri della capitale lombarda dominata da un clan mafioso è di grande precisione ed efficacia:
….Un pezzo di città densamente popolato a forma di cuneo, il cui vertice si impiantava nella circonvallazione di viale Jenner, mentre la base era la periferia di Como….Una successione di case popolari costruite senza criterio, e poi agglomerati urbani ammassati come cancri, a partire da piccoli nuclei abitativi, originariamente cascine o minuscoli paesi, un tempo rurali.
Cavallo per le sue indagini non si serve quasi mai dell’auto di servizio, preferisce camminare a piedi o salire e scendere dai filobus che attraversano la città. Ha modo così di riflettere, di prendersi il tempo giusto per le sue ipotesi, le sue ricerche di prove, per analizzare l’aspetto psicologico della complessa vicenda su cui indaga. Siamo in dicembre, poco prima di Natale, eppure:
La mitezza del clima, in strano contrasto con le luci natalizie spuntate un po’ ovunque, invitava a prendersi del tempo, a camminare con calma, alzando finalmente lo sguardo dal marciapiede per vedere di quale sostanza fosse fatta la città, le case, le architetture, perfino i modesti sprazzi di cielo, compresi fra un palazzo e l’altro, quel giorno di un azzurro, quello sì, da far male.
La Milano di Villani parte da un delitto, si inoltra nelle ramificazioni criminali della mafia siciliana ormai potente al nord, approfondisce le pulsioni di una classe dirigente di politici ed imprenditori corrotti, sfiora delitti che diverranno di grande attualità nei decenni successivi, ma resta soprattutto protagonista della storia della città, vista nei suoi aspetti meno noti, nei quartieri che non sono il mitico quadrilatero della moda e del design, ma luoghi dove si annidano miseria e delinquenza, omertà e complicità.
C’è il Pirellone, c’è Luciano Bianciardi, ci sono le opere di Lucio Fontana, c’è cultura diffusa nella società che si trova a fronteggiare il commissario Rocco Cavallo, ma ci sono anche uffici polverosi dai quali far uscire finalmente scheletri troppo a lungo nascosti. Sono bravi Cavallo, Montano, sono poliziotti corretti e non corrotti, sono personaggi letterari costruiti per dare speranza a questo paese, che ne ha davvero molto bisogno.
Nel peggiore dei modi. Le inchieste del commissario Cavallo
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