Oblio di Geir Tangen

I secondi trascorrevano veloci come il battito delle ali di un colibrì.

“Oblio” è il secondo libro di Geir Tangen, che fa parte della serie su Viljar Gudmundsson (un giornalista) e l’ispettore capo Lotte Skeisvoll. I personaggi sono decisamente ben caratterizzati, come avviene anche in “Requiem”.
In questo libro, tuttavia, Lotte sembra molto diversa dalla donna forte e sicura di sé che era solo qualche mese prima. È molto diversa dalla poliziotta che era in passato e nessuno riesce più ad avvicinarsi a lei.

La trama non mi è sembrata del tutto originalissima, però l’autore la tratta in un modo diverso da quello che gli altri hanno usato in passato. Spero che presto esca il sequel di questa serie, perché non vedo l’ora di leggerlo.
Anche in questo libro le vicende hanno luogo nella cittadina di Haugesund, una piccola città della Norvegia. Il periodo di tempo raccontato è soltanto di 6 giorni, anche se visto che ogni giorno è raccontato per intero i fatti sembrano avere luogo per un tempo molto più lungo. Ora vi racconterò in breve la trama di questo romanzo. La polizia inizia a indagare dopo aver scoperto che una ragazza (Emilie), che era stata adottata dall’Etiopia, è morta durante una festa tra ragazzi. Il giorno successivo però un altro ragazzo di colore che era alla festa viene ucciso e così la polizia inizia a temere che siano omicidi causati dal razzismo.
Sarà Alexander Gudmundsson (figlio di Viljar) ad essere accusato dell’omicidio di Emilie, dal momento che si trovava nella stanza con lei al momento del ritrovamento del cadavere. Ma mentre Alex si dichiarava del tutto innocente ed estraneo alla vicenda, i poliziotti trovano nel suo pc una prova che fa pensare alla sua colpevolezza.

Viljar tuttavia non vuole arrendersi e non crede affatto che suo figlio sia stato in grado di uccidere Emilie, per cui cerca in tutti i modi di farlo discolpare ed uscire di prigione. Nessun poliziotto tuttavia gli crede, tutti sono certi che, essendo suo padre, veda Alex come un angelo. Ma la vicenda è davvero così semplice come si potrebbe pensare? Alex è davvero il colpevole di tutto? O invece è qualcuno di molto pericoloso che è ancora libero?