Patti Smith. Voglio, ora
- Autore: Adriana Schepis
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2016
Un atto d’amore per una delle più grandi icone della musica americana: è il nuovo lavoro firmato dalla giovane autrice triestina Adriana Schepis. Un’artista tanto geniale quanto irrequieta che ha segnato le generazioni successive. Non solo una biografia, “Patti Smith. Voglio, ora” è una personale rassegna della vita pubblica e privata della cantante rock, riscritta in funzione di una propria interpretazione dove una storia intensa e tormentata invita, chi non la conoscesse, alla scoperta di una musicista unica e anticonformista.
Magrissima, dalla voce e dallo stile inconfondibile, dall’aspetto di una ragazza deliziosa e altre volte androgino, elegante e mal vestita, devota e irriverente, un artista che non ha mai fumato una sola sigaretta ma che sembrava fare uso di sostanze. Una donna amata e ferita più volte, spesso sola nell’affrontare situazioni dolorose, fallimentari, ma anche protagonista di straordinarie rinascite. Patti Smith, con il suo stile di vita autentico e sincero, ha sempre suscitato emozioni contrarie. Come di recente alla cerimonia per il premio Nobel, quando la commozione l’ha colta, ricordando l’influenza che la musica di Bob Dylan ha avuto nella sua vita, e le ha fatto dimenticare il testo del brano A Hard Rain’s A‐Gonna Fall. Una donna passionale in tutte le cose che ha fatto, dalla musica all’amore per l’arte, in netto contrasto con gli insegnamenti religiosi della sua famiglia appartenente ai testimoni di Geova; ha scritto, composto e disegnato tra amori intensi e sconforti devastanti. Ma è anche una donna molto riservata a tal punto da proteggere, nonostante la notorietà, i suoi affetti e la sua vita privata.
“Una donna”, scrive l’autrice, “che ha avuto il coraggio di cambiare, il coraggio di capire, il coraggio di ridefinire il suo rapporto con le persone, con la vita, con se stessa, con Dio”.
Il racconto della sua vita tra canzoni, scrittura e attivismo politico è un lungo viaggio dall’infanzia in una famiglia modestissima della provincia americana, al successo internazionale, ad oggi, settantenne, con la sua cascata di capelli bianchi ed un aspetto da ragazzina. Gracile nel fisico e di continuo ammalata, Patti trascorre parte della sua infanzia a letto ascoltando la musica jazz e le arie delle opere classiche che piacevano tanto alla madre e leggendo libri che le comprava risparmiando soldi. La giovane Patti sognava New York e i suoi artisti: amava leggere Rimbaud, Blake e Baudelaire, disegnare, scrivere poesie, e la musica di Bob Dylan. E poi l’arrivo nella grande città, appena ventenne dopo aver partorito e dato in adozione sua figlia, frutto di un rapporto con un giovane studente del college. Dormiva dove capitava, al capolinea della metropolitana negli ultimi vagoni o sulle panchine di Central Park in compagnia di altri bohemien,infreddoliti e affamati come lei. Dagli anni newyorkesi difficili, vissuti in un appartamento a Brooklyn e al Chelsea Hotel, l’albergo eccentrico frequentato da musicisti e scrittori di tutto il mondo - da Thomas Wolfe a Dylan Thomas, da Leonard Cohen a Janis Joplin, da Ginsberg a Burroughs - fino al suo esordio musicale con l’album Horses del 1975 e alla sua storia d’amore con Robert Mapplethorpe, narrata nel libro “Just Kids”. I successi, i tour e il matrimonio con Fred Smith, un uomo che amerà profondamente, con il quale avrà due figli; la scelta di una maternità consapevole, e per il quale deciderà di lasciare le scene per dedicarsi alla famiglia.
“Non c’è lavoro più duro dell’essere moglie e madre. È un compito che dovrebbe essere rispettato e onorato, non considerato come una sciocca alternativa. È molto più impegnativo, e ha richiesto molta più nobiltà d’animo, di qualsiasi altro lavoro io abbia fatto”.
Adriana Schepis continua nel racconto della vita di Patti con complicità e particolare emotività: sembra starle accanto nel condividere i suoi sentimenti e volerla aiutare a rialzarsi nei momenti più bui. Come quando, in Florida, cadde dal palco da un’altezza di quattro metri mentre eseguiva il suo brano più intenso, nel quale chiedeva a Dio di parlarle: ventidue punti di sutura, fratture di due vertebre cervicali, alcune ossa del viso e molti mesi di riabilitazione per non perdere l’uso delle gambe.
“Quando aspiri a comunicare con Dio rischi di entrare in un territorio molto pericoloso”.
O negli anni del lutto per la scomparsa improvvisa del marito Fred, una vedovanza a cui farà fronte da sola con due bambini di sei e undici anni. Patti è sempre lì in piedi, ancora una volta ad affrontare un nuovo e profondo dolore. Ha paura, si sente persa e pensa di non farcela. Sarà Allen Ginsberg che, dopo venticinque anni dall’incontro al Chelsea Hotel, la vorrà per un reading durante un benefit: come un’araba fenice la nostra sacerdotessa risorgerà e, commuovendo tutti, ritornerà sul palco più forte di prima. Patti Smith è la figura di donna forte e determinata, orgogliosa e testarda, che non si è mai arresa davanti alle sfide del destino, sempre convinta di potercela fare. Così come lo è la nostra giovane autrice Adriana Schepis, che al titolo di questo suo interessante e piacevole libro ha aggiunto due importanti parole, voglio ora, che celano le parole che hanno caratterizzato la vita di Patti Smith: rock, ribellione e libertà.
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