Paura e disgusto a Las Vegas
- Autore: Hunter S. Thompson
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Bompiani
Dimenticate tutto ciò che di corretto e posato abbiate mai letto fino ad oggi, salite a bordo della Chevrolet rossa decappottabile e lasciate che Duke e il dottor Gonzo vi conducano all’inferno e poi oltre. Romanzo cult pubblicato per la prima volta nel 1971 sulla rivista musicale Rolling Stones, “Paura e disgusto a Las Vegas” di Hunter S. Thompson narra il viaggio nella capitale dell’eccesso di un giornalista sportivo e del suo avvocato samoano perennemente sotto l’effetto delle droghe più disparate e pericolose che ci possano essere sulla faccia della Terra. Ingaggiato per scrivere un articolo sulla Mint 400, una famosa corsa di moto che si svolge nel Nevada, Duke è in realtà alla ricerca del Sogno Americano, della sua realizzazione suprema. Il viaggio dei due protagonisti è fin da subito violento, allucinante e disperato, una continua lotta fra mente e corpo, fra razionalità e follia. Thompson ce la mette tutta nella resa di tutti gli effetti psicotropi fra le pagine ed il risultato è una fedele descrizione dei deliri lisergici e psichedelici indotti dalle allucinazioni, a volte fantastici a volte grotteschi e terrificanti.
Cos’è rimasto della generazione americana degli anni Sessanta, dei loro sogni di ribellione e anticonformismo che tanto si rispecchiava in quest’opera? Il loro Sogno Americano, al pari di quello di Duke e del dottor Gonzo, è sfumato come l’effetto della mescalina o dell’etere dopo qualche ora. Solo l’irriverente Hunter Thompson poteva indicare Las Vegas quale Mecca della nostra realizzazione, fornendoci un’illusione ancora più grande di quella delle sue droghe. Ciò che si prova nei confronti di Duke e del suo avvocato samoano, in fin dei conti, è la stessa tenerezza che ci suscita il ricordo dei progetti fatti da ubriachi, tanto ridicoli da non poter esser veri.
“Lascia che ti spieghi. Vediamo se sono capace di rendere l’idea, in breve. Noi stiamo cercando il Sogno Americano, e ci hanno detto che rimane da queste parti… Lo stiamo cercando qui perché qui ci hanno mandato da San Francisco, a cercarlo. Ecco perché ci hanno dato quella Cadillac; pensano che, se lo troviamo, potremmo rinchiudercelo dentro…”
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Paura e disgusto a Las Vegas
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