Pier di Luca Bettega

Pier (Argento Vivo Edizioni, 2021), il primo romanzo di Luca Bettega, classe 1975 e residente a Dervio, sul lago di Como, è un thriller complesso e molto ben congegnato, che non concede tregua.

Il tempismo di uno spietato serial killer detto "il Roberta", per il fatto che uccide donne che portano quel nome, è perfetto. Il commissario Pierangelo Lucchini, Pier per gli amici, va in pensione e lui torna a colpire. Dopo circa tre anni di latenza, lo spietato serial killer che gli ha dato il tormento e che Pier non è mai riuscito a individuare ritorna a essere un grosso grattacapo per la Questura di Lecco, tanto che lui non può di certo esimersi, anche se pensava ormai di dedicarsi completamente alla famiglia. Un nucleo composto dalla moglie Ana, dalla figlia Barbara che presto si sposerà con Renato, ma soprattutto dal figlio Andrea col quale vi è da sempre un rapporto conflittuale.

Risolvere il caso del "Roberta" diventa per Pier una questione personale, un dovere assoluto, che lo ossessiona da troppo tempo e lo vede lottare fra le nebbie di feroci mal di testa. L’ex commissario ama farsi qualche goccetto di troppo, pur di annegare la frustrazione nell’oblio che regala l’alcol. Il suo animo tormentato cerca delle strategie. Ormai quell’assassino non sarebbe più di sua competenza, eppure Pier sa che non troverà pace fino a quando non lo avrà fermato e assicurato alla giustizia.

"L’indizio giusto c’era, ne era sicuro, ma non era riuscito a scorgerlo da alcuna parte, oppure non era ancora affiorato in maniera sufficientemente visibile."

E così "il Roberta", il cui modus operandi ricorda un po’ il mostro di Firenze, poiché uccide coppie appartate con incredibile ferocia, fa le sue mosse. Pier aiuta nell’indagine l’Ispettore Capo Ferdinando Pedrelli, in via ufficiosa, un caro amico da lui nominato semplicemente Ferdi, compagno di tante indagini.
I sospetti si addensano e, a mano a mano che scorrono le pagine, si fanno mille congetture. Anche perché la scrittura di Luca Bettega è scorrevole e cinematografica, intrattiene in maniera molto piacevole il lettore.
Non mancano le occasioni per riflettere, dato che l’autore tratta anche temi importanti, quali la figura genitoriale e l’abuso sui minori. Quest’ultimo, soprattutto, aggiunge una nota di estrema drammaticità al ritmo serrato del racconto, con un briciolo di umana pietà che si trasforma in empatia e non può essere ignorato.

"Vedere il padre col bastone in mano lo riempiva di terrore. I colpi facevano tremendamente male ed era orribile rimanere in attesa del fendente successivo con ancora vivo il dolore lancinante del precedente."

Un finale a sorpresa e col botto, è proprio il caso di dirlo, per questa caccia forsennata al colpevole. Pier è un romanzo consigliato agli amanti del genere, perché troveranno qui riuniti tutti i requisiti che deve avere un buon thriller e sapranno così di avere speso bene il loro tempo.