Stasera si tiene la finale della prima edizione del Premio Strega Poesia, presso il Tempio di Venere e Roma.
La cinquina finalista del premio è stata annunciata lo scorso 19 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino con le motivazioni redatte da alcuni componenti del Comitato scientifico.
- Silvia Bre, Le campane, Einaudi
- Umberto Fiori, Autoritratto automatico, Garzanti
- Vivian Lamarque, L’amore da vecchia, Mondadori
- Stefano Simoncelli, Sotto falso nome, Pequod
- Christian Sinicco, Ballate di Lagosta, Donzelli
Chi sarà il vincitore? Scopritelo con noi seguendo la diretta.
Premio Strega Poesia 2023: la diretta live
La cerimonia conclusiva del Premio Strega Poesia si tiene all’interno del Parco archeologico del Colosseo, nel Tempio di Venere, ed è condotta da Ema Stokholma.
Il Comitato scientifico, composto da Maria Grazia Calandrone, Andrea Cortellessa, Mario Desiati, Elisa Donzelli, Roberto Galaverni, Valerio Magrelli, Melania G. Mazzucco, Stefano Petrocchi, Laura Pugno, Antonio Riccardi, Enrico Testa e Gian Mario Villalta, ha scelto i 5 finalisti tra 135 candidati.
L’opera vincitrice sarà invece stabilita dagli Amici della poesia, un corpo votante composto da un centinaio di donne e uomini di cultura che si occupano di poesia, tra cui anche gli studiosi di letteratura italiana all’estero.
Parlava seduto su un marmo
simile a rovina d’antico portale:
sterminato e vuoto a destra il campo
a sinistra scendevano le ombre dal monte:
«La poesia è ovunque. La tua voce
a volte incede al suo fianco
come il delfino che per poco ti accompagna
vascello d’oro nel sole
e poi scompare. La poesia è ovunque
come le ali del vento nel vento
che per un attimo hanno sfiorato le ali del gabbiano.
Al cuore fa bene far le scale
al cuore fa bene far le scale
al cuore
ma se non fa le scale
al cuore
fa bene far l’amore
il cuore
qualcosa deve fare
che altrimenti muore
sì muore sì muore
Valerio Magrelli invece si focalizza sulla varietà delle proposte, che secondo lui è davvero un sintomo di salute della poesia, oggi sempre più contaminata dalla musica e da altre forme d’espressione visive e sonore.
È l’origine
Noi ci industriamo, ma siamo senza voce
verso lei,
senza più armi
come le stelle contro il loro buio
in pace
dentro una differenza che uguaglia
la parte per il nulla.
Silvia Bre afferma che le parole sono una benedizione e una maledizione allo stesso tempo, sono tutto ciò che abbiamo. La nostra voce, dichiara Bre, è il tentativo di fare passare attraverso questi frammenti che sono le parole il ricordo di quella voce tutta intera che non abbiamo mai conosciuto.
il gioco rischia di cambiare aspetto.
Tu che non sei il soggetto di questo crollo,
tu che non hai collo né capelli,
né età, segui tranquillo
il cammino delle immagini
Fiore ha definito queste fotografie, divenute poesie, come un esperimento sul tempo per fissare il cambiamento, l’identità, il cambiamento.
Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio.
Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia.
Mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria.
Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a ogni istante.
E ricorda che la poesia è soprattutto “attenzione”, ed è per questo che lei ama la poesia, perché vuole sempre essere “attenta”.
Canta poi Oltre il tempo, oltre un angolo di Cristina Campo.
troppe vie t’hanno ripetuta, stretta, inseguita. La città da secoli ti divora ma travede per te, sogno e sfacelo di luci e piogge, lacrime senili sulla ragazza che passa febbrile, indomabile, oltre il tempo, oltre un angolo.
Infine la cantautrice suona un proprio pezzo dal titolo Deluderti, una canzone che esprime la volontà di essere fedeli alla propria voce, che è proprio ciò che dicono le poesie. L’ultimo album di Maria Antonietta si intitola La tigre assenza, proprio come una celebre poesia di Cristina Campo.
Confondere i bei nomi
degli amanti? Pronunciarli al momento
giusto con il nome sbagliato?
Chiedo perdono all’Olmo
quando lo chiamo Faggio
e al Frassino quando lo chiamo
Acacia, quanto si offese il Carpino
quando non lo riconobbi
a voltarsi di là umiliato l’aiutò il vento.
Mi perdoni il Larice che l’ho chiamato Abete
e l’Abete che l’ho chiamato
Pino, alle conifere tutte chiedo scusae perdono chiedo ai fidanzati.
Tutti dimenticati?
No, i loro nomi ho ancora dentro bene
incisi, ma come per nebbia
confondo un poco rami e mani, colore
delle foglie e dei capelli.
La poesia, afferma Vivian Lamarque, riesce a mettere “un ordine alfabetico nel caos della vita”.
Dicono che me la sto cavando
e può darsi sia vero,
leggo scrivo e ogni tanto guardo la tua fotografia
l’unica che ho conservato
l’accarezzavo con la punta del dito mentre sorridi
e sorridi benissimo
come le volte che ti raccontavo qualcosa di divertente
o una sciocchezza
se ti vedevo triste o malinconica o con il muso lungo
(...)
Non me la sto cavando, affondo ogni giorno un poco
invecchio, stravedo (...)
se mi sembra di sentire appena un respiro alle spalle, (...)
è a te che penso
La raccolta si intitola Sotto falso nome, tratto da un verso della raccolta. Il poeta specifica che è stato scelto dal suo editore.
spariti nelle onde così tanti corpi
sciame di stelle e nuvole, i pesci sul fondo
che erano sulla mia bocca chiusa dall’acqua,
che erano il frutteto della terra, voci senza suono
ingrossate dalla corrente, braccia, gambe legate le une alle altre
come filamenti
Christian Sinicco ricorda la sua esperienza nello slang poetry e afferma che la musica e le canzoni sono un modo perché le parole risuonino, perché la p“arola si orienta ovunque”.
Tu non devi venerare il sole, ma la luce che vedi.
Il suo ultimo disco si chiama Xenoverso ed è un viaggio nel tempo, oltre che un viaggio nei mondi anche in ciò che è inconoscibile. Tra le tracce Rancore ha deciso di inserire una versione rapper di X agosto di Giovanni Pascoli.
Il vincitore del “Premio Strega Giovani Poesia” è Vivian Lamarque
La vincitrice risale sul palco per ritirare il secondo premio “Grazie, non ho parole, non dico niente”. E poi cita una vecchia poesia che aveva scritto “Il primo mio amore erano due” e ora conclude con un sorriso: “Ora posso dire, il primo mio premio erano due”.
Infine Vivian Lamarque ricorda commossa che molti poeti hanno ottenuto riconoscimenti soltanto da morti, mentre lei può dirsi onorata di aver ricevuto questo premio da viva.
Si conclude così con la vittoria di una grande poetessa italiana la prima edizione del Premio Strega Poesia.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Premio Strega Poesia 2023: il vincitore in diretta
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