Prima della neve di Alix Ohlin

“Nel nostro cuore ognuno di noi non è mai solo”.

Montréal gennaio 1996. Dopo un lungo inverno mite, aveva nevicato tutta la notte, Grace, libera da impegni di lavoro, decide di salire sul Mount Royal per fare una bella sciata.

"Un bianco accecante, freddo, tagliente le fende le guance e le ferisce gli occhi. Il silenzio abbraccia i suoi sci che solcano lievemente la neve, mentre i tetti di Montréal sbiadiscono in lontananza. Improvvisamente, nero. Un ostacolo scuro le compare davanti e Grace non riesce a evitarlo. Cade, e solo quando riesce a rialzarsi vede che si tratta di un uomo, a faccia in giù sulla neve”.

Grace scopre presto una terribile realtà quell’uomo: aveva tentato di uccidersi, impiccandosi. Forse perché “voleva sapere cosa era successo” o forse perché i tizi dell’Urgencessanté gliela avevano chiesto, Grace, pur non conoscendo quell’uomo, si reca in ospedale dietro l’autoambulanza. Grazie alla patente trovata tra i suoi effetti personali, la donna scopre che quell’uomo è di nazionalità inglese e si chiama John Tugwell. John però non parla, non risponde a nessuna delle domande che Grace gli fa, finché, messo alle strette dal medico dell’ospedale, con una voce roca e velata afferma:

“Non avevo intenzione di farlo sul serio”.

Si sviluppa così tra i due una strana complicità: John racconta al medico dell’ospedale una storia del tutto inventata, rivolgendosi a Grace come se fosse sua moglie e lei lo asseconda per spirito di responsabilità verso quell’uomo ma anche perché aiutando gli altri lei trova sempre il significato della sua vita.

Una volta fuori dall’ospedale i due si conoscono meglio: entrambi sono separati, Grace è una psicologa, John un ex operatore umanitario, che aveva assistito in Ruanda al massacro dei tutsi per mano degli hutu.

Il romanzo psicologico di Alix Ohlin “Prima della neve” (Garzanti, 2014) racconta la storia di due solitudini che s’incontrano per caso e che si aiutano reciprocamente, come dice la stessa autrice canadese:

“Grace e John si abbisognano e dipendono l’uno dall’altra in momenti diversi della loro conoscenza.”

A un certo punto della storia s’inseriscono altre due solitudini:

• Anna, una paziente di Grace, adolescente problematica che scappa a New York dove intraprende la carriera di attrice;
• Mitch, ex marito di Grace, anche lui un terapeuta, infelicemente fidanzato, che decide di dare un significato alla sua vita andando a lavorare nella regione artica del Canada, in una comunità che lotta per la sopravvivenza.

I quattro personaggi creati da Alix Ohlin, pur spazialmente distanti tra di loro (Montréal, Kigali, New York, Inuit) dipendono gli uni dagli altri, mutualmente: ognuno di loro è forte e aiuta l’altro ma, allo stesso tempo, ognuno di loro è fragile e ha bisogno dell’altro. Questo romanzo, intriso sicuramente di buonismo, offre un affresco dell’animo umano analizzato in tutte le sue molteplici sfumature e conferma la necessità di riconoscere e accogliere l’altro.