Primo piano interno tre
- Autore: Valentina Evangelista
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Ensemble Edizioni
- Anno di pubblicazione: 2021
Possono poche pagine conquistare così tanto il lettore da non riuscire ad allontanarsi dalla trama?
È ciò che mi è capitato leggendo il romanzo Primo piano interno tre di Valentina Evangelista, edito dalla casa editrice romana Ensemble Editore nel maggio 2021.
Originale per la trama; divertente per l’equilibrato uso dell’ironia; coraggioso per aver trattato un tema così delicato come quello della morte; ben scritto per uno stile narrativo avvincente e ricco di colpi di scena.
Considerando che si tratta di un romanzo breve di appena 130 pagine va da sé come diventi arduo esprimere le proprie impressioni senza correre il rischio di anticipare troppo la storia. Per fortuna non incorrerò in alcun errore dicendovi che i due protagonisti, Livio e il signor Rufini, sono entrambi passati a miglior vita perché è l’incipit stesso a mettere le cose in chiaro.
“Rufini mi mostra il dito medio dalla finestra, come ogni mattina. È stato stroncato da un infarto due anni fa, a un mese esatto dal mio suicidio.”
Primo piano interno tre è un romanzo cornice dove l’intreccio si dipana tra le mura di un piccolo condominio, il luogo dove il protagonista Livio si è suicidato e il vicino di casa, il signor Rufini, è morto di infarto.
Ci detestiamo da sempre ma rappresentiamo, nella condizione che io ho scelto e a lui è toccata, l’unica alternativa all’eterno silenzio che ucciderebbe anche chi è già morto come noi. Io lo so, e lo sa anche lui.
Questo mai dissimulato astio tra i due è alla base di un interessante dialogo e dell’intreccio ideato con genialità dalla Evangelisti che permette al lettore di appassionarsi alle vicende dei due protagonisti costretti a restare relegati nel luogo in cui sono deceduti a fare i conti con un aldilà ben lontano dall’immaginario.
Livio è uno scrittore solitario, scontroso, litigioso sin dall’“adolescenza tormentata e autolesionista che tolse il sonno e la pace all’intera famiglia”, che ama ascoltare musica ad alto volume e girare nudo per casa; mentre il sig. Rufini è il classico uomo sposato, padre di due figli, direttore di banca, sempre in tiro con giacca e cravatta con“ la sua esistenza rispettabile fatta di orari, scadenze e domeniche di parenti e partite su Sky”.
Due caratteri in antitesi che sembrano rappresentare i due estremi della società moderna e che l’autrice, Valentina Evangelista, è molto brava a mettere uno accanto all’altro così da innescare una serie di eventi tali da poter affrontare il senso di inadeguatezza nella vita di ciascuno di loro, il significato dello scorrere del tempo e la necessità di andare oltre i pregiudizi, le ossessioni e le paure.
Nella trama ci sono anche altri personaggi non è un monologo, tranquilli. Abbiamo anche un cane di nome Arturo (attenzione: non come Arturo Gerace della Morante) come Arturo Bandini (!), il protagonista dei romanzi di John Fante. Nome non scelto a caso visto che ci racconta della passione di Livio per la letteratura e la scrittura, una passione così grande che:
Fin da piccolo ha avuto difficoltà ad accettare la realtà così com’era e la mia immaginazione mi è venuta più volte in soccorso.
E non è forse l’immaginazione una delle doti che apprezziamo di più in uno scrittore?
E nel caso di Primo piano interno tre questa grande immaginazione sarà un elemento importante per la trama stessa, ma ora mi taccio, perché oltre non posso dire.
Davvero i miei complimenti a Valentina Evangelisti per questo esordio letterario che vi consiglio di leggere. Permettetemi solo di aggiungere che quando ho terminato di leggerlo mi è venuta in mente il finale della famosa poesia di Totò, ‘A livella.
Perciò, stamme a ssenti...nun fa’’o restivo,
suppuorteme vicino-che te ’mporta?
Sti ppagliacciate ’e ffanno sulo ’e vive:
nuje simmo serie...appartenimmo à morte!”
Primo piano interno tre
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