Rainer Maria Rilke. Un percorso mistico
- Autore: Rosarita Morandini
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
Fresco di stampa è il saggio Rainer Maria Rilke. Un percorso mistico (Ist. Giuliano di Storia Cultura Documentazione, 2020, pp. 89) di Rosarita Morandini, studiosa e traduttrice del grande poeta, del quale anche in un precedente saggio sul paesaggio ha approfondito la "Einfühlung”, "empatia", "immedesimazione", parola chiave della sua poetica, senza la quale non è possibile inoltrarsi con lui nel cammino mistico.
Empatia proprio identica, credo, alla "simpatia" universale tra gli enti degli stoici e certamente fulcro del pensiero dell’Uno-Tutto di Giordano Bruno. Le somiglianze e le concordanze tra pensatori che sono stati anche poeti, e anche Bruno lo fu, sono sempre fonte di meraviglia. Inoltre possiamo notare come la vertigine mistica diventi intensa soprattutto nei periodi storici di decadenza. (Per gli Stoici dell’epoca romana si trattava del declino dell’impero; per Giordano Bruno della fine del luminoso pensiero neoplatonico umanistico e rinascimentale). Che il nostro tempo sia una oscura decadenza ("kali yuga" direbbero gli orientali) lo sottolinea Fulvio Senardi nella bella prefazione al libro edito dall’Istituto Giuliano di Storia Cultura e Documentazione, inserito nella collana "Bibliotechina del curioso", ideata da Tino Sangiglio.
Per i "curiosi" appassionati del sapere si tratta di una vera occasione di approfondimento, ma è pure occasione di approccio propedeutico a Rilke per quanti non lo avessero ancora incontrato, dato che la ricerca di Morandini si propone di indagare in maniera sintetica e globale, possiamo dire olistica, l’opera dell’auutore. Senardi sottolinea due punti essenziali: la visione della poesia da parte di Rilke come "esperienza", e la missione del poeta tesa a scoprire l’ "altro significato", (come afferma ne I quaderni di Malte Laurids Brigge), perché dalla conoscenza ed esperienza profonda nasce un dovere morale.
È indubbiamente così, per ogni mistico che anela a fondersi nel totale, nel mare leopardiano in cui "s’annega il pensiero mio" (L’infinito), proprio come Rainer Maria Rilke perde se stesso nella sua magnifica constatazione
"reichen unendlich über mich hinaus (sono infinitamente oltre me stesso)".
Dunque come si attua questo percorso in cui svanisce l’io egoico?
Rilke possiede:
"Quella sua dolente malinconia generata dal connubio interiore di acuta sensibilità e di fine cerebralità".
È una definizione mitica sul poeta, forse abusata scrive Morandini, ma è una osservazione molto acuta, io penso, in quanto se non si unificano le parti del proprio essere, quella emotiva e quella pensante, non è possibile il susseguente congiungimento con il cosmo.
Perché un tale anelito? Significa "sentirsi finalmente atteso" per raggiungere "un senso del vivere, che potesse conferire all’umana esistenza significato e valore".
Nell’opera poetica rilkiana cade il dualismo soggetto-oggetto, l’alienazione metafisica dell’essere umano.
Lascio al lettore il piacere di percorrere questa strada in compagnia della fine studiosa, totalmente empatica con il poeta.
Aggiungo che la connessione con il cosmo toglie ogni paura della morte. I Sonetti a Orfeo furono scritti da Rilke in seguito alla morte di una giovane ragazza che era stata una ballerina. Ma eterno è il soffio! Eterno il fluire! L’artista compie il miracolo dell’unità fra immanente e trascendente... possiamo forse sentirlo come un panenteista?
Con una magnifica traduzione dedicata al soffio del mare, composta dall’artista a Capri, Morandini conclude:
"Primordiale soffio del mare / che spiri / quasi solo per rocce primordiali, / assoluto spazio / trascinando con te da lontano... / Oh come intensamente ti sente la pianta del fico, gravida di gemme, / alta nel chiarore lunare."
Il fico è lì, concreto e tangibile, attraversato dal soffio invisibile che è "assoluto spazio". L’albero rappresenta:
"La più riuscita figura del poeta stesso, che, come la pianta, continua ad accogliere in sé, in mistica Einfühlung i messaggi del mare e del vento, voci del cosmo."
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