Ritorno oscuro. James Biancospino di Simone Chialchia

James Biancospino. Ritorno oscuro di Simone Chialchia fa parte di una saga dedicata alle avventure di un giovane alle prese con la magia delle pietre, coinvolto nell’epocale guerra fra la confraternita della luce e la setta degli oscuri. Trascinato suo malgrado in un gigantesco intrigo governato da poteri esoterici e interpretato da gruppi secolari che si contendono il dominio del mondo, James ha imparato a destreggiarsi con il potere delle pietre magiche, ha combattuto accanto alla confraternita della luce contro gli orribili oscuri, ma infine si è smarrito, subendo la temuta maledizione che colpisce coloro che usano a sproposito, ossia con fini malvagi, le pietre magiche. In più ha scoperto che i suoi vecchi amici, i guerrieri della confraternita, non sono buoni come sembrano. L’unico modo per liberarsi dal male sembra essere quello di ritirarsi, allontanarsi da tutto e tutti, sparire. Ma neanche questa scelta sembra così semplice...

Il protagonista del libro si interroga sulla propria condizione di eroe inadeguato, incapace di soddisfare le aspettative altrui e di caricarsi sulle spalle il peso di un destino troppo atroce e spaventoso. Dopo essersi addestrato e fortificato, dopo aver assaporato il gusto di partecipare a scontri epici, vorrebbe perdere ogni potere, tornare alla normalità che tanto gli stava stretta. Senza una guida, senza riferimenti e senza il sostegno di una verità chiara, James si perde nell’oscurità. Ma quando si sente messo alle strette, inizia a sfruttare questa sua nuova forza oscura per cercare la libertà.

Il romanzo pare interrogarsi sul fragile confine che separa il bene dal male. Suggerisce che dall’angoscia può sorgere la vera forza e che il coraggio non è altro che paura costretta a contraddirsi o superarsi.

La trama fantasy è animata da scontri e viaggi, segreti e misteri. C’è tanta carne al fuoco. Forse troppa. Ma in libri del genere succede spesso che la narrazione sia interrotta o spezzata, in attesa di sviluppi future. Le saghe sono così: si sa quando iniziano e non si capisce mai come è quando finiranno!