Romy Schneider. Un amore a Parigi
- Autore: Michelle Marly
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2021
“Un amore a Parigi” è il sottotitolo del romanzo Romy Schneider (Giunti 2021, titolo originale Romy und der weg nach Paris, traduzione di Daniela Terzo, Sara Congregati e Roberta Zuppet) di Michelle Marly, che rievoca la storia d’amore tra Romy Schneider, pseudonimo di Rosemarie Magdalena Albach-Retty, attrice austriaca naturalizzata francese nata a Vienna il 23 settembre 1938 e morta a Parigi il 29 maggio 1982, e l’attore francese Alain Delon.
“L’aereo Air France proveniente da monaco attraversò la coltre di nubi che sovrastava l’Ile-de-France e dall’oblò apparvero distese di prati e campi”.
Parigi, 10 aprile 1958. Poco dopo era comparsa la metropoli con i suoi imponenti e chiari edifici con tetti in ardesia talvolta circondati da aree verdi, e la striscia d’acqua scura e scintillante che solcava il volto della città come un sorriso. Il fascino della primavera sembrava attendere solo l’arrivo dei viaggiatori e, come tutti gli altri passeggeri, anche Rosemarie Albach, diciannove anni, di professione attrice, sognava di sorseggiare un caffè all’ombra degli alberi in fiore, nel dolce profumo di quel mese e in una tiepida brezza, che la circondava come in un abbraccio.
Per la ragazza si trattava di un viaggio di lavoro, la seducente atmosfera parigina era solo una nota di contorno. Semplicemente un palcoscenico per la giovane donna al centro dell’attenzione, ma in realtà ancora una ragazzina. Rosemarie si era rimirata nello specchio del portacipria che teneva in mano, perché le si richiedeva un aspetto impeccabile. Infatti, a Orly l’attrice avrebbe conosciuto sotto gli occhi del pubblico e davanti ai più illustri rappresentanti della stampa francese il coprotagonista del suo nuovo film, un attore certamente non famoso come lei.
Alto, portamento impettito, “viso bello come quello di un antico busto di Eros”, capelli neri, occhi di un blu profondo come violette, di ventitré anni. Un veloce scambio di sguardi avvenuto tra i due attori non poteva presupporre l’amor fou che sarebbe nato tra di loro.
Alla fine del volume la scrittrice spera
“di aver tratteggiato un’immagine più obbiettiva di quella proposta in passato da altri autori, che spesso sembrano aver agito per interesse personale.”
Inoltre Marly pone l’accento sul fatto che Schneider “non avesse potuto vivere le normali esperienze dell’infanzia e dell’adolescenza e fosse entrata nel mondo degli adulti già a quattordici anni”.
L’autrice tedesca dipinge un ritratto intenso e veritiero di una giovane artista che non “poteva rimanere per sempre una marionetta manovrata dalla madre e dal patrigno”, assumendosi la responsabilità di essere indipendente. Però Romy, pur disciplinata nel suo lavoro, aveva un assoluto bisogno “del bozzolo di una vita familiare armoniosa”.
“Ci sono tre persone che hanno cambiato completamente la mia vita: Alain Delon, Luchino Visconti e Coco Chanel”. Romy Schneider
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