Salute e bugie
- Autore: Salvo Di Grazia
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Chiarelettere
- Anno di pubblicazione: 2014
Salvo Di Grazia, medico chirurgo, collaboratore di siti on line e riviste a divulgazione scientifica, nonché fondatore del blog “MedBunker”, scrive “Salute e bugie”(Chiarelettere, 2014), libro-denuncia su argomenti medici che come sottotitolo porta “Come difendersi da farmaci inutili, cure fasulle e ciarlatani“.
Avvicinarsi, ma, soprattutto continuare la lettura non è facile poiché assai lungo è l’elenco degli argomenti che l’autore criticamente affronta e spesso inquietanti sono le sue affermazioni.
Di Grazia prende in visione tanti lati della medicina e anche della branca farmaceutica: le mancanze, i “peccati” che egli descrive potrebbero essere suddivisi in “mortali” e “veniali” a seconda della gravità dei casi.
Tra i più eclatanti, nel paragrafo “Quando la scienza è cattiva”, l’autore cita vicende che riguardano la drammatica possibilità insita nell’uomo di sbagliare provocando danni al prossimo. Il caso più conosciuto è quello del Talidomide, sedativo antinausea che sembrava non avere effetti dannosi e collaterali e veniva quindi prescritto alle gestanti durante il primo trimestre di gravidanza. Posto in commercio all’inizio degli anni Sessanta, il prodotto ebbe una rapida diffusione ma anche incontrollabili conseguenze: molti bambini nacquero con gravi malformazioni, spesso privi degli arti superiori o inferiori. Indagini accurate sul farmaco ebbero luogo troppo tardi e, purtroppo, confermarono gli effetti nefasti di quella medicina che fu quindi ritirata dal commercio.
L’autore passa poi ad altri casi, forse meno conosciuti ma altrettanto gravi, quali il Thorotrast, sospensione di particelle di diossido di torio, ottimo liquido di contrasto in procedure radiografiche e angiografiche che, in breve tempo, si rivelò però gravemente tossico e addirittura cancerogeno. Dannosi effetti ebbero anche il Therac, macchinario per radioterapia e lo studio Tuskegee esperimento per la cura della sifilide nello stadio più avanzato.
Dopo aver letto queste pagine, il pensiero di ognuno si accomuna a quello dell’autore che scrive:
“A questo punto viene da chiedersi: quante volte deve sbagliare l’uomo prima di fermarsi?”
Poi ecco la discussione sui vaccini e sulle loro conseguenze. Innanzitutto essi sono definiti come “una delle più geniali invenzioni dell’umanità” ma non sono comunque sufficienti a salvaguardare del tutto la salute delle persone. Ecco quindi la discussione tra presunte relazioni tra vaccini e autismo, tesi che l’autore ricusa mentre ci svela gli interessi economici che stavano dietro tali affermazioni. Non viene certo descritta serenamente la categoria medica, anzi Di Grazia ne descrive alcuni fra i lati più cinici. Non c’è quell’umanità che si vorrebbe vedere nei dottori ma l’autore rassicura circa la serietà di quello che egli afferma.
La seconda parte del libro è dedicata a casi meno gravi “le truffe della medicina alternativa”, quelli che potrebbero essere definiti “peccati veniali” perché tale branca medica si occupa, generalmente, di malattie minori. Di Grazia parla innanzitutto dell’omeopatia, la medicina non ufficiale, le cui sostanze, in qualche modo similari alla malattia da curarsi, subiscono il processo della diluizione. Su essa l’autore è molto dubbioso perché afferma che, dopo innumerevoli diluizioni, non resta nulla della sostanza curativa. Di certo, da come si legge in altri testi omeopatici, questa tesi potrebbe essere molto discutibile ma sta ai medici e anche ai lettori interessati discernere e giudicare. Su una cosa ci si può trovar tutti d’accordo: a volte ci sono farmaci allopatici indispensabili, non sostituibili da quelli omeopatici, tocca ai medici esser sinceri e coscienziosi consigliare adeguatamente i pazienti.
E’ poi la volta dell’agopuntura, per Di Grazia pratica curativa che non ha radici così lontane nel tempo; essa si basa sull’ipotetica esistenza di “meridiani”, percorsi energetici che dovrebbero aver riferimento con i singoli organi. Anche qui l’autore, come per l’iridologia, dà la propria spiegazione avallata da alcuni fatti realmente accaduti ma espressi con distacco e tanti dubbi.
L’autore passa a discutere di altri “peccati mortali”: quelli dei cosiddetti guaritori, dei pranoterapeuti e di altri che molto promettono ma ben poco ottengono.
Terminata questa sezione, l’autore tratta di alcuni preparati tra cui l’argento colloidale che, come lui avverte, può causare l’argiria, colorazione bluastra della pelle ma, leggendo nel web e nei libri, si può capire che ciò dipende dalle dosi e da chi lo assume in maniera esagerata senza consiglio medico.
Il dottore passa poi a disquisire di alimentazione: non c’è dubbio che un abuso di carne comporti un maggiore rischio di neoplasie o malattie cardiovascolari. Prende in esame vari tipi di diete: da quella crudista a quella alcalina.
Propone considerazioni assai sagge ma quando afferma che un pomodoro potrebbe far male perché acido non è possibile esser d’accordo. Il gusto è in parte acidulo ma forse l’autore non ha preso in considerazione che tale vegetale, oltre a contenere svariate vitamine, è anche ricco di potassio, sodio, calcio e ferro, minerali a rilascio alcalino per eccellenza.
Di Grazia si scontra con molti dottori; non risparmia neppure Linus Pauling, Nobel per la chimica e per la pace. Di lui riconosce i validi studi ma non è d’accordo su tutto ciò che asseriva Pauling circa le proprietà della vitamina C.
Dedica le ultime parti del libro ad un argomento delicatissimo “Le truffe delle cure anticancro”: tra esse passa in esame il metodo Simoncini, il siero di Bonifacio, la tisana Essiac, la medicina del dottor Hamer, per poi discutere anche del caso Di Bella e della cura a base di cellule staminali. Questi sono tutti argomenti importantissimi che Di Grazia affronta con competenza ma sulla cui validità dà un’interpretazione assolutamente personale.
Il libro è una pubblicazione interessante, particolareggiata ma, trattando di medicina, chiaramente non completa. L’argomento andrebbe approfondito tenendo conto anche di un fattore di cui il dottore non tratta: la necessità di ogni ammalato di non perdere la speranza e quindi la libertà di scegliere la terapia verso cui nutre fiducia. A ciò è dovuta, a volte, la scelta di cure alternative che possono essere discutibili ma che riescono anche a dare qualche risultato.
A Salvo Di Grazia e a tutti gli altri medici coscienziosi va il nostro rispetto.
Salute e bugie. Come difendersi da farmaci inutili, cure fasulle e ciarlatani
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Ecco appunto, il sig. Salvo Di Grazia offre in questo libro per quanto riguarda la cura Di Bella un’opinione tutta personale. La cui validità a mio modesto avviso lascia molto a desiderare. Sono consapevole che l’autore del libro non si arrenderà mai e continuerà a scrivere contro il metodo ideato dal professor Di Bella, ma un giorno non molto lontano, sarà travolto da tutte le sue bugie, mistificazioni e false informazioni. Il metodo Di Bella ad oggi è l’unica cura che permette di lottare contro il cancro mantenendo una qualità della vita dignitosa. E lo dico da parente stretta di un malato di tumore al quarto stadio.
Continuare a mistificare la realtà su questo argomento equivale a compiere un crimine contro l’umanità. E non si tratta solo di sottrarre speranza, si tratta di sottrarre all’ammalato la possibilità di curarsi senza sofferenze e senza per forza essere condannato a morte. Concordo con l’idea, per quanto riguarda la cura Di Bella ( che è una terapia biologica che si avvale di farmaci con lunga letteratura anticancro) che la libertà di scegliere la strada terapeutica sia fondamentale per l’ammalato almeno fino a quando la verità non sarà finalmente proclamata, e la cura Di Bella sarà accessibile a tutti. Speriamo presto per tutti noi ed i nostri cari. Saluti.
Gentile signora Nicoletta, la recensione del libro è proprio lo spunto per ulteriori discussioni. L’argomento è molto delicato e va quindi trattato con interesse e cautela allo stesso tempo. Sta a noi lettori informarci attraverso questa pubblicazione e magari, poi, con altre letture, documentarci ulteriormente. Lo scopo è assolutamente umano: ogni paziente ha il diritto di essere curato nella maniera più efficace. Grazie della sua testimonianza.