Sangue di drago di Aristide Bergamasco

Sangue di Drago è il romanzo di esordio di Aristide Bergamasco, medico, fotografo, appassionato di mitologia.

Sullo sfondo di un impero millenario sul punto di crollare sotto i colpi d’ascia dell’inarrestabile Orda dei Troll, il giovane cavaliere Simeon deve conquistare il favore del Duca cui ha giurato fedeltà e l’amore della sua bellissima figlia, di cui si è invaghito a prima vista.
La prova d’amore che questa gli chiede è la testa del Drago che sta terrorizzando il ducato, ma nella caccia alla creatura magica si scoprirà che forse il Drago non è il vero nemico e che il metallo della Spada magica del cavaliere è destinato ad imprese ancora più grandi.

In quelli che potrebbero essere gli ultimi respiri del Mondo degli Uomini, è indispensabile la sapienza della Dea, racchiusa nella sua mistica isola circondata dalle nebbie, ma la sua sacerdotessa è restia ad impiegarla per soccorrere le antiche divinità rivali maschili che l’hanno costretta all’esilio.

Un Cavaliere, un Mago, una Sacerdotessa della Dea. Troll, Gnomi, un Signore Oscuro che brama il potere assoluto. Tutto può succedere.

Sangue di drago è un romanzo fantasy, che fa riferimento al culto ancestrale della dea madre così come ipotizzato dall’archeologa e antropologa Marja Gimbutas. L’epoca narrata è quella di un medioevo fantastico, arricchito da ricostruzioni accurate degli usi del tempo e di attinenza celtica, intrecciate con invenzioni e creature fantastiche. La narrazione è incalzante e la trama immediatamente avvincente, ricca di sorprese sino all’ultima pagina.