Sei colpi di pistola
- Autore: Carlo Floris
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
Un colpo di pistola, un fil rouge nella storia della letteratura e non solo, è lo sfondo drammatico e di sangue nelle vite di alcuni dei più grandi scrittori e poeti, nella loro scelta più intima o nel duello d’onore, l’essere protagonista o l’antagonista, in ognuno dei casi il rapporto dei nostri personaggi con il mondo rimane integro nel rispetto dei loro concetti di vita e di morte. Ricordi tragici, incancellabili, per gli appassionati di letteratura, come l’evento di Ernest Hemingway, che dimesso dopo una serie di ricoveri per depressione e allucinazioni morì suicida sparandosi un colpo di fucile; o di Romain Gary, che, dopo aver dato alle stampe il suo ultimo romanzo, si uccise nella sua casa di Parigi con un colpo di pistola. E quanta bellezza straordinaria racchiude Il sogno di un uomo ridicolo di Dostoevskij, un passo letterario fuori del comune. L’uomo ridicolo, travolto dall’inquietudine, è certo di volersi uccidere; in casa ha la pistola pronta, ma si addormenta e, vedendo nel sogno la futilità della vita, i peccati nel mondo, il dolore, le malattie indotte dai virus, al risveglio si converte.
Da Goethe a Foscolo, da Shakespeare a Schiller, da Nietzsche a Francis Scott Fitzgerald: l’uomo romantico vivrà il conflitto tra reale e ideale, non potrà cambiare nulla della realtà, una situazione tragica nella quale non rinuncerà a lottare per i suoi ideali artistici e politici come la giustizia, l’amore per la patria, la libertà. Saranno questi i sentimenti, le passioni narrate nel piccolo volume Sei colpi di pistola, edito dalla casa editrice indipendente Scatole Parlanti, opera prima del giovane Carlo Floris, laureato in Lingue e Letterature Straniere e in Lettere, traduttore di diverse opere di autori francesi, tra cui il premio Nobel Le Clézio, e docente nella scuola pubblica.
Piccoli ritratti di scrittori, poeti, artisti, consci delle proprie sensibilità intellettuali e di essere uomini di eccezione di fronte alla società, raccolti nelle storie di sei colpi di pistola, "quante sono le pallottole nel tamburo di un revolver". Un pregevole esordio letterario, dal punto di vista stilistico e per la cura della narrazione nella proposta di passi considerevoli nelle vite dei protagonisti.
In un pomeriggio freddo di gennaio a Pietroburgo un colpo di pistola sparato dal barone francese Georges D’Anthès ferisce mortalmente il poeta Puskin, che morirà tra atroci dolori; il vento porterà in tutta la Russia la notizia della sua morte. Puskin, il poeta che faceva sognare, piangere, ridere, è raccontato brevemente da Musen’ka, attraverso le parole di Marina Cvetaeva, la poetessa che lo considerava un dono eterno come la vita.
L’intenso e drammatico scambio epistolare tra la moglie di Verlaine e la madre di Rimbaud, "non sorda al pianto infelice di una sposa", dopo il ferimento del giovane Arthur, scampato miracolosamente alla morte. Lettere nelle quali la condotta dei due poeti viene considerata immorale, un rapporto diabolico e malsano disapprovato da entrambe, e quello sparo giunto come "un urlo di Dio" che avrebbe posto fine alle loro vite sconsiderate. Due donne al cospetto di un disperato rapporto d’amore, artistico e letterario, ignare dell’intensa passione.
Gli ultimi giorni di vita di Van Gogh, "la mia vita sta scorrendo come un tubetto di colore spremuto", e i due colpi di pistola a Sarajevo che cambiarono l’Europa, esplosi dal giovane nazionalista Gavrilo Princip, il cui destino era racchiuso nel nome. Dalla pistola che aveva tra le mani Burroughs partì un colpo che uccise sua moglie: un genio fuori di testa che viveva in stanza nel disordine più assoluto, con fogli sparsi ovunque, sopra il letto e in bagno, tra l’hashish e i suoi demoni. E il sesto colpo è quello che appartiene al dolore immenso e profondo di Sandor Marai, grande scrittore ungherese, antinazista, anticomunista, che dovette lasciare la sua terra e mai volle essere definito in esilio. Per il tempo che seguì la morte dell’amata moglie Lola, non era riuscito ad andare avanti, a sopravvivere ai ricordi del loro amore.
Sei colpi di pistola è un libro di piacevole lettura con le sue pagine coinvolgenti nel rivivere un passato letterario di emozioni struggenti. Consigliato!
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