Senza eredi. Ritratti di maestri veri, presunti e controversi in un’epoca che li cancella
- Autore: Marcello Veneziani
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2024
Chi può leggere, nell’era dell’Intelligenza Artificiale, libri raffinati come questo proposto da Marcello Veneziani, autore di saggi di filosofia e politica e non solo? Chi, tra le nuove generazioni, sarebbe in grado di dire, per esempio, due parole su maestri del passato come Edmund Burke, Vincenzo Cuoco, Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Emil Cioran, Eugène Ionesco, Sibilla Aleramo, Giorgio Manganelli, Pierre Hadot o Roberto Calasso?
Esagerazione? Pessimismo tracimante? Forse. Fatto sta che Senza eredi. Ritratti di maestri veri, presunti e controversi in un’epoca che li cancella, edito da Marsilio nel 2024, è senza dubbio una carrellata riservata a una nicchia di lettori, magari anche attempati.
Veneziani colloca in un immaginario Pantheon una settantina di figure di alto livello che hanno onorato la letteratura, la filosofia, il giornalismo e la politica. Il tratteggio, essenziale e asciutto, si rivela profondo e mai retorico, talvolta inedito e, perché no, polemico, ricco di spunti di riflessione.
Blaise Pascal, Giacomo Leopardi, Charles Baudelaire, Giovanni Verga, Franz Kafka e Trilussa (ovvero all’anagrafe Carlo Alberto Salustri) sfilano su un’immaginaria passerella mostrando il proprio lascito di opere incommensurabili e senza tempo, pregne di sensibilità e valori di cui purtroppo oggi sembra interessare a pochi.
E ancora, Alberto Moravia, in verità quasi dimenticato dopo la sua morte; Marcello Marchesi, “anello di congiunzione tra la letteratura e lo spettacolo televisivo”; Andrea Camilleri e Luciano De Crescenzo, scrittori popolari di intrattenimento; così come Eugenio Scalfari, che Veneziani peraltro pare ascrivere ai maestri presunti: impietoso infatti il raffronto proposto con Indro Montanelli.
E si prosegue con Alain de Benoist, Giovanni Reale, Joseph Ratzinger, Giuseppe De Rita, Gianfranco Miglio, Gianni Vattimo, Toni Negri - il professore scappato a Parigi cattivo maestro? - e Giovanni Sartori fino ad arrivare a Massimo Cacciari, filosofo e già sindaco di Venezia, che in tv appare sempre fra lo scocciato e il malmostoso, ma pur sempre lucido e acuto nelle proprie analisi.
Pagine succose e stimolanti, ora apologetiche ed esaltanti, ora sferzanti e venate di quella vis polemica che dà poi sapore alla lettura, ma pur sempre marcate da una giusta dose di onestà intellettuale.
Vita e pensiero, virtù e difetti di grandi protagonisti che, come lamenta il nostro, rimangono oggi senza epigoni. A noi invece, comuni mortali, non resta che sperare che invece non tutto vada perduto.
Senza eredi. Ritratti di maestri veri, presunti e controversi in un’epoca che li cancella
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