Spaghetti Western. L’alba e il primo splendore del genere. Anni 1963-1966
- Autore: Matteo Mancini
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Anno di pubblicazione: 2012
Ciak, si spara! Sotto il sole giaguaro di una landa italiana simile all’Arizona, le colt e i fucili si sprecano, come pure i ceffi col cappello da cowboy, buoni (si fa per dire), brutti e cattivi più ancora che gli epigoni americani. Quattrocento titoli in poco più di un decennio, molto ma molto di più che una sporca dozzina, tra maestranze, registi (anche di fama), attori (idem come sopra), caratteristi, impegnati in set ai limiti dell’improbabile: storie del western movie de noantri, numeri e protagonisti di un “genere” che ha fatto scuola, dentro e fuori i nostri confini.
Tutto quello che avreste voluto sapere (e non avete mai osato chiedere) sul Far West all’italiana adesso è qui, compreso nelle oltre quattrocento pagine di “Spaghetti Western. L’alba e il primo splendore del genere. Anni 1963-1966”, vigoroso primo tomo che Matteo Mancini dedica all’argomento per le Edizioni Il Foglio. Un’inesausta cavalcata storico-filmografica che nulla ha da invidiare ai precedenti lavori sul tema (tutt’altro): il numero delle pellicole pistole & cowboy presso che sterminato è restituito da Mancini con una nonchalance-fiume da scrittore russo votato alla saggistica (e meno male che si dichiara mero “appassionato di cinema e non un critico”).
L’analisi è copiosa, riguardante tutto quanto ha fatto dello spaghetti-western il “genere” per antonomasia del cinema italiano (che fu): dai primi scimmiottamenti filo-hollywodiani (indiani cattivissimi, bianchi sempre eroici e manicheismo a gò-gò), al western autoriale con risvolti “ampi” e politici (vedi i film che guardavano alla rivoluzione messicana per tacere di quella studentesca che divampava alle nostre latitudini), agli svariati rivoli in cui si frammenta il filone (comici, saghe, orrorifici, kung-fu), fino alla declinazione crepuscolare, anticipatrice della "fine" vera e propria.
Scorrere le pagine di questo volume significa - anche - inoltrarsi nella memoria collettiva di un’Italia “malata” di far west, divisa tra Rin Tin Tin e “Per un Pugno di dollari”, polvere, whisky, saloon, Clint Eastwood, Giuliano Gemma, sceriffi, cavalli & pistoleros, l’armamentario filmico rivisitato made in Italy, che ha aggiunto all’epica della frontiera il valore archetipico dell’a-moralità e della parabola (sulla realtà). Dal libro di Mancini si desume un lavoro di ricerca certosino, che rende finalmente giustizia a un filone che, nelle sue espressioni migliori, risulta più stratificato di quanto non appaia a prima vista.
Ultima menzione di merito: col tempo e nel tempo, la collana “Cinema” è diventata il vero fiore all’occhiello delle Edizioni Il Foglio. Un punto di riferimento imprescindibile per i tanti interessati alla cinematografia “di genere” italiana.
Ass. Culturale Il Foglio Spaghetti western. L'alba e il primo splendore del genere (anni 1963-1966) (Vol. 1)
Amazon.it: 17,10 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Spaghetti Western. L’alba e il primo splendore del genere. Anni 1963-1966
Lascia il tuo commento