Terra promessa. Il Cristianesimo primitivo spogliato di tradizioni e leggende
- Autore: Paolo Tittozzi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Non ostico, adatto a tutti e spesso brillante: è un agile testo di divulgazione storico-religiosa, capace di scrostare parecchi sedimenti che opacizzano il Cristianesimo delle origini.
Un itinerario originale e intelligente nella storia, una chiacchierata sulla religione nata in Palestina duemila anni fa. È letteralmente un viaggio nel tempo, nelle vesti - anzi, nei costumi d’epoca – di insoliti e coltissimi crononauti, quello che Paolo Tittozzi fa compiere a se stesso e a un’amica, nella seconda proposta letteraria personale, che ibrida narrativa e saggistica. Pubblicato ad ottobre da Graus Edizioni di Napoli (2022, collana Tracce, 248 pagine), il volume è Terra promessa. Il Cristianesimo primitivo spogliato di tradizioni e leggende.
Romano, dopo la laurea in chimica si è trasferito a Bari, ricercatore universitario, poi dirigente in una scuola di formazione. Negli anni ’90 ha fondato un proprio Istituto nazionale. Da assiduo lettore, scrivere gli riesce bene: pubblicazioni scientifiche, articoli, interventi in convegni. Dal pensionamento, galeotto il lockdown, si cimenta in testi lunghi ed è nata la prima coppia di libri di saggistica storico-divulgativa. Altri due sono in itinere.
Il periodo affrontato in questa seconda opera va dalla Palestina di Gesù all’avvio del potere temporale dei Papi. Sono seicento anni di storia osservata dal vivo, dialogando con la gente del tempo, da due speciali visitatori: Paolo stesso e Daniela, collega di studi universitari quarantanni prima.
Decidono di compiere un giro turistico nella capitale, tra le vestigia della Roma imperiale, a cominciare dalle basiliche precristiane o quanto ne resta. Partono da Santa Prisca sull’Aventino, che ospita affreschi dedicati al dio vetero pagano Mitra. Colti dal sonno nei mitrei, si risvegliano tra gente che parla latino e con cui comunicano in latino, rispolverando a fatica vecchie nozioni scolastiche. Scartata l’ipotesi di trovarsi in uno studio cinematografico a Cinecittà, si rendono conto d’essere nella Roma del 49 d. C. e avviano fisicamente e mentalmente (con i loro comunque accessibili ragionamenti) un percorso nei fatti religiosi salienti dei primi cinque secoli dalla nascita di Cristo.
Paolo Tittozzi è bravissimo nell’illustrare l’obiettivo del suo testo, che spazia dalla vita di Gesù alle radici delle comunità nazarene, dall’affermazione del Cristianesimo nei primi secoli alla caduta dell’Impero romano d’Occidente ed ai regni romano-barbarici, fino alla nascita del Papato.
La storia può essere raccontata variamente, si può ricorrere al metodo accademico-universitario o a quello scolastico (scarsamente attrattivo e ora colpevolmente negletto), al mitologico, al catechistico.
Oggi trova spazio la divulgazione storica e un viaggio immaginario nel primo Cristianesimo può aiutare a diffondere la ricerca storica “in modo semplice e alternativo”. È suggestivo incontrare “dal vero” i protagonisti di quei secoli. Vengono mostrati nel rispettivo aspetto fisico e rivelano il proprio carattere, l’emotività o la freddezza, i pregi e i difetti.
Solo storia: l’autore assicura di avere evitato qualsiasi aspetto etico-religioso e d’essersi preoccupato di risultare il più chiaro, sintetico e meno specialistico possibile, circoscrivendo gli argomenti e aprendo “meno scatole cinesi possibili”.
Paolo e Daniela vanno a vedere direttamente come sono andate le cose lungo i cinque secoli iniziali del Cristianesimo, anche nella Roma antica. Prima e innanzitutto, però, nella Terra Santa del I secolo. Tutto è reso possibile dagli approfondimenti di Tittozzi (occorre studiare, evidentemente, prima di scrivere storie sulla storia, tanto più da storico non professionista). L’obiettivo di garantire attendibilità, leggibilità e leggerezza della narrazione è stato pienamente raggiunto: il libro è aperto a chiunque sia interessato e soprattutto curioso.
Alfa, quindi: la Palestina di Yoshu’a Ben Joseph in aramaico, Yehosua in ebraico, Iesus in latino, Giosuè in italiano (comunque “salvezza”, quello il significato). Omega: il potere temporale della Chiesa, che Tittozzi fa risalire al pontificato di Gregorio I, tra il 590 e il 604. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476, seguì un vuoto colmato decenni avanti dalla Chiesa. Riconosciuta da tempo religione di Stato, si attribuì il ruolo di leader politico della penisola, che comportava non solo un primato confessionale sugli individui, anche l’esercizio di un potere di tipo statale.
Una delle tante curiosità di questo apprezzabile lavoro riguarda proprio Gregorio Magno. Per una sua errata lettura dei Vangeli, da Apostola degli Apostoli com’era definita Maria Maddalena si è ritrovata d’emblée “prostituta” redenta.
Paolo e Daniela un po’ viaggiano sui mezzi dell’epoca (muli, cammelli, carretti, battelli), un po’ si ritrovano avanti nel tempo e nei luoghi. Passano anche da Nicea, dove nel 325 l’imperatore Costantino ha convocato il primo Concilio della Chiesa, che ha gettato le basi del Cristianesimo istituzionale, cominciando a delineare la Trinità e fissando tra l’altro, la domenica come giorno del Signore (sovrapponendola al dies solis pagano del mitraismo) e il 25 dicembre come data del Natale, già festa del mitraico Sol Invictus, che proveniva dai culti di Iside, di Semiramide e dai Saturnalia, riti agro-pastorali ancora più antichi.
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