The Consultant di Bentley Little

Dopo aver dato alle stampe il romanzo d’esordio del prolifico scrittore statunitense Bentley Little, The revelation, horror puro, Vallecchi pubblica ora un libro dalla tematica molto attuale, quella della situazione nei posti di lavoro quando la competizione arriva al parossismo, modificando equilibri, rapporti d’amicizia, carriere, fino a distruggere completamente un’azienda che offre a centinaia di persone e alle loro famiglie la sicurezza del posto di lavoro.

The Consultant (Vallecchi, 2023, traduzione di Ariase Barretta) non ha bisogno di un titolo italiano, quanto ciò che narra fa parte intrinsecamente del mondo lavorativo americano, di cui offre una allegoria dirompente.

Siamo in California ai nostri giorni: la CompWare, produttrice di software per raffinati videogiochi, con sede in un enorme edificio che impiega molte centinaia di impiegati con diverse mansioni, ha un fondatore e amministratore delegato, Austin Matthews , orgoglioso della propria creatura; purtroppo una mancata fusione sta mettendo a dura prova la tenuta dell’azienda, e lui ha chiesto la presenza di una ditta di consulenza che aiuti a rimettere a posto il bilancio della ditta.

Quello che si presenta agli attoniti dirigenti, chiamati in una riunione plenaria, è un singolare individuo, alto, magrissimo, vestito in modo stravagante, con i capelli arancioni e uno sguardo gelido. Anche il suo nome è insolito, Regus Patoff, e altrettanto il suo comportamento.
Dalla sua entrata in azienda, le sue richieste assolutamente inusitate mettono in allarme dirigenti e impiegati. Craig Horne e il suo collega Phil Allen sembrano quelli che più capiscono la stranezza, anzi l’assurdità del comportamento del Consulente; costui è ovunque, riempie di telecamere l’intero edificio, esige da tutti dedizione totale, senza orari né privacy, interferisce nella vita privata dei vari impiegati, a cominciare dallo stesso Matthews, che comincia a perseguitare fin dentro la sua stessa casa, spaventando a morte la moglie Raquel.

Anche la famiglia di Craig, sua moglie Angie, infermiera al pronto soccorso, e il piccolo Dylan di appena sette anni, entrano nel mirino del sempre più strano e pericoloso consulente: Patoff infatti impone la sua inquietante presenza, le sue misteriose entrate in scena, le sue sparizioni altrettanto improvvise, procurando una sorta di turbamento che si trasforma presto in paura.

Tutti i protagonisti di questa storia, programmatori, segretarie, alti dirigenti, sono spaventati, finché cominciano a manifestarsi episodi sempre più gravi: incidenti, sparizioni, morti apparentemente accidentali, in un crescendo di “eliminazioni” che danno grande soddisfazione a Patoff, sicuro così di risparmiare e ripianare la situazione economica dell’azienda pericolante.

Il romanzo si muove in un crescendo sempre più spaventoso, che vede vere e proprie torture, assassini, sangue, terrore: chi è davvero Regus Patoff?
È un essere umano, o viene da una dimensione altra? I suoi poteri sono umani? Le sue metamorfosi reali o frutto della suggestione, della manipolazione a cui i cervelli di uomini e donne che lavorano nell’azienda sono stati sottoposti?
Una storia davvero inquietante, una metafora del mondo dell’economia capitalistica e aggressiva che può condurre alla totale disumanizzazione degli individui.

The Consultant è un libro che si legge con una crescente angoscia: in alcune parti l’autore esagera volutamente, per suscitare la riprovazione del lettore. Il bambino Dylan, testimone della temuta dissoluzione della sua famiglia, appare come il personaggio “sano”, da cui il mondo sconvolto dell’economia malata può ripartire.
Bentley Little sembra dirci che siamo tutti in pericolo, e che il mondo virtuale, quello dei giochi, può anche portarci verso la dissoluzione se non è costantemente monitorato da una possibilità di controllo e salvaguardia dei valori primari: amore, amicizia, solidarietà, vita di famiglia, rapporti di coppia, tempo libero, creatività.
Regus Patoff è una sorta di forza disgregante, portatore di capovolgimento di tutto quanto resta di buono nella società contemporanea.
Un avvertimento che viene da un romanziere “horror”, e di cui vale la pena di tenere conto.

La traduzione italiana di Ariase Barretta è costretta a fare i conti con un testo pieno di turpiloqui, situazioni sessualmente hard, descrizioni delle funzioni più private del corpo, ma trattate con efficacia e senza troppo compiacimento.
Originale questa storia, da cui, quasi scontato, è stata tratta una serie tv di successo ora in onda su Amazon Prime.