Ti volevo dire
- Autore: Daniele Bresciani
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2013
Daniele Bresciani, giornalista affermato, ci presenta il suo primo romanzo "Ti volevo dire", edito nel 2013 da Rizzoli.
E’ la storia di Viola, una ragazzina di quattordici anni, che durante un periodo di permanenza a casa del padre, da tempo separato dalla madre, ha un terribile shock: all’ora della sveglia papà non le risponde più. E’ morto nel sonno. Un tremendo dolore per la ragazzina che si rinchiude in quel silenzio più forte di qualsiasi urlo e che diventa patologia con il nome di mutismo selettivo. La madre, che ormai si è rifatta un’altra vita, vorrebbe metterla in una scuola svizzera, poiché pensa che là, con l’aiuto di insegnanti ed esperti, Viola potrebbe migliorare. La ragazza, per fortuna, non vive il suo mutismo come una malattia.
“Io sono normale. Solo che sto zitta. La mia voce se n’è andata”.
Quel che Viola non può accettare è la morte del padre. Lui le manca tanto. Poco dopo il funerale, Fulvio, l’amico di papà Giacomo, dà a Viola una borsa che contiene un libro, due agende e alcune lettere che il padre gli aveva affidato e chiesto di consegnarle nel caso lui non ci fosse stato più e non avesse potuto raccontare alla figlia alcuni suoi vissuti.
I capitoli del romanzo sono dedicati, in modo alternato, a Giacomo e a Viola: da essi scaturisce un grande amore paterno e l’enorme senso di colpa di un’adolescente che, con le ribellioni tipiche della sua età, pensa di aver dato tanti dolori al padre fino ad averlo fatto morire. Una persona è presente in tanti degli scritti di Giacomo: è Claire, la ragazza inglese di cui trent’anni prima egli, giovanissimo, si era innamorato e per la quale aveva accettato un lavoro a Londra. Durante la permanenza nel collegio svizzero, Viola, che si sottopone a numerose ma inutili sedute di logopedia per recuperare la voce, riprende in mano ciò che le ha consegnato l’amico di papà e ha il coraggio di far scorrere i suoi scritti.
“Ho paura che se Viola vedesse il mio lato meno pulito…non mi amerebbe più”.
Ora lei intuisce qualcosa del passato del padre. Con l’aiuto dell’amica Leslie e quello inaspettato del fratello Tancredi, si reca là dove il pensiero di Giacomo era rimasto tanti anni. Così tutto si fa più chiaro e semplice. I nodi si sciolgono: Viola ritrova l’adorato papà che aveva chiuso, anche lui, nel suo silenzio, una situazione dolorosa della sua vita e lei ritorna se stessa.
Il romanzo di Daniele Bresciani pone l’accento sul valore della comunicazione, assente o presente, verbale o scritta. E’ composto in maniera tenera e delicata così come lo è Viola e come lo è stato l’amore tra Giacomo e Claire. E l’amore è la cura che lenisce ogni sofferenza passata.
Ti volevo dire
Amazon.it: 6,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Ti volevo dire
Lascia il tuo commento
Ti volevo dire – Daniele Bresciani
Recensione
La morte improvvisa del padre scaraventa Viola in un quello che i medici definiscono “mutismo selettivo”. Mandata, dalla madre e dal suo nuovo compagno, in un esclusivo collegio svizzero per superare il trauma, la ragazzina dovrà affrontare la sofferenza, indicibile, di una morte cui non sa dare spiegazioni, un dolore che non sa far tacere.
“ Io sono normale: solo che sto zitta .La mia voce se ne’è andata. Non un suono,neanche la strana cantilena nasale dei sordomuti o il gracchiare di chi è stato operato alle corde vocali[…]Lo chiamano “mutismo selettivo”: tutto funziona ,ma qualcosa dentro di me ha deciso che non devo parlare e io non mi so opporre”.
Nel silenzio nel quale la protagonista si immerge, per proteggersi, per darsi il tempo di capire, l’unico rumore ammesso è il fruscio delle pagine. Due agende e un pacco di lettere raccontano la vita del padre, quando era molto giovane, molti anni prima: le scoperte sono tante e grazie a all’incontro, nella lettura, con quel padre giovane e con molte altre persone, Viola ritroverà il senso della storia di tutta una vita, di molte storie e di un amore che non aveva mai, del tutto, perso i fili che lo tenevano insieme.
Giornalista ed ex vicedirettore di Vanity Fair, Daniele Bresciani si avvicina alla narrativa, con questo suo romanzo d’esordio, incentrato sul rapporto tra un padre ed una figlia. Il tema dell’incomunicabilità tra due mondi, dovuto, non solo alla differente età ma anche al diverso contesto sociale di riferimento; il senso del non detto come pesante bagaglio nella vita di ciascuno di noi ; infine, la riflessione sull’importanza di scegliere, sempre, nella vita.
La capacità di agire, da protagonisti, la propria esistenza, inanellando scelte consapevoli, senza mai trascinarsi in situazioni di comodo, momenti di vita stagnante, pause di calma che sono solo concessioni alla codardia: ci racconta anche questo, l’autore, affidandolo ad una scrittura chiara, semplice, fresca e ben ritmata.
Mi sembra riuscita, questa storia, sorta di romanzo di formazione, doloroso ma pulsante di vita. Da leggere per capire, per ricordare, per commuoversi.