Turi Ferro, il primattore. Catania e il mondo per palcoscenico
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- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
- A cura di Giorgio Romeo
“Turi Ferro ebbe la grande dote di saper arrivare al cuore dello spettatore a prescindere dalla latitudine del palcoscenico che lo vide protagonista, eppure non perse mai la sua identità di siciliano, che seppe sempre riaffermare scansando la trappola del provincialismo.”
Già da queste poche parole, che compaiono non a caso in quarta di copertina, si intuisce il duplice spessore, da una parte, del grande attore di teatro e cinema originario di Catania, e dall’altra parte del volume uscito ora per Domenico Sanfilippo Editore che lo vede indiscusso protagonista e vivo argomento di interesse.
L’opera, intitolata Turi Ferro, il primattore. Catania e il mondo per palcoscenico (Domenico Sanfilippo Editore, 2021), è stata curata dal giornalista, fondatore e direttore del giornale online Sicilian Post Giorgio Romeo, ed è arricchita da una commossa prefazione a firma Masolino d’Amico e da una altrettanto vulcanica postfazione di Simona Scattina, traduttore e critico letterario il primo e ricercatrice la seconda, che con evidente trasporto e consapevolezza riescono a incorniciare una biografia inedita e sui generis di Ferro, alla quale era a dir poco doveroso ormai provvedere.
L’originalità del testo, infatti, sta non tanto e non solo nell’argomento trattato, abbracciato in tutta la sua vastità dagli ulteriori, magnetici interventi di Filippo Arriva e Laura Cavallaro, quanto piuttosto (e soprattutto) nella nervatura stessa della pubblicazione, organizzata per nuclei tematici e cronologici e supportata in maniera brillante dai contenuti provenienti dall’archivio storico del quotidiano La Sicilia.
Come si legge nella nota metodologica che accompagna il volume, quindi:
“nel caso delle interviste e dei pezzi di approfondimento, la scelta è stata quella di proporre interamente gli scritti; per quanto concerne gli articoli che citano Turi Ferro pur non avendolo protagonista, invece, si è optato per una selezione di estratti, i quali di fatto costituiscono l’ossatura di alcuni capitoli scritti dal curatore.”
Il risultato è un concentrato di spunti plurali, un coro di osservazioni e considerazioni, un incastro di idee e di esperienze, che restituiscono il carattere brillante e originale di un artista di prim’ordine, senza rischiare di percorrere la facile ma accidentata strada degli elogi postumi: solo a chi lo ha conosciuto, più o meno direttamente, è data voce in capitolo. Solo a chi lo ha studiato a fondo, lo ha visto recitare, lo ha ascoltato in radio o lo ha avuto come collega o come amico è permesso raccontarne le sfaccettature più recondite, per elaborarne un ritratto completo e al tempo stesso schietto, affidabile, misurato.
In un’operazione giornalistica minuziosa e ben articolata, che spazia dunque dagli anni della gioventù fino agli ultimi momenti di confronti e di ricordi, il corpus di Turi Ferro, il primattore permette di conoscere da vicino un siciliano preso in adozione dal mondo intero, esaltandone l’eclettismo dentro e fuori dall’isola, nelle esperienze individuali e collettive che lo hanno visto attraversare e segnare il Novecento mentre portava in scena instancabilmente ora Schimitt e ora Shakespeare, ora Dostoevskij e ora Pirandello.
Un maestro nel Kaos con ironia, lo definisce il compianto Andrea Camilleri in un contributo del 2004 ora ritrascritto per l’occasione, e mai definizione fu più calzante e più sentita per accoglierne l’estro e la destrezza, la delicatezza e la profonda umanità, caratteristiche umane e professionali per le quali spicca ora tridimensionalmente fra le pagine del volume in questione, riportato in vita grazie alla memoria attenta e scrupolosa di chi continua a riconoscerne il valore pregnante e attualissimo.
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