Benedetta Tobagi, vincitrice della 61esima edizione del Premio Campiello con La resistenza delle donne (Einaudi, 2022) sigla una vittoria tutta al femminile, ma la storia del premio è prevalentemente maschile sin dal suo primo vincitore Primo Levi, che trionfò con La tregua nel lontano 1963 e avrebbe vinto anche una seconda volta nel 1982.
Per vedere la prima vincitrice donna del Campiello dobbiamo attendere il 1971, quando la scrittrice toscana Gianna Manzini conquista il premio con Ritratto in piedi, il romanzo dedicato alla memoria del padre. Dopo di lei un silenzio di oltre diciassette anni sino alla seconda vincitrice donna, Rosetta Loy, nel 1988.
Negli anni Novanta la situazione sembra appianarsi a favore della parità di genere con la vittoria di Maraini e Fedrigotti a solo un anno di distanza, ma per la vera rivoluzione dovremo attendere gli anni Duemila quando le scrittrici donne iniziano a conquistare un peso maggiore sul podio, trattando anche argomenti scottanti di attualità che si distaccano dal filone storico e delle saghe familiari: da Mastroncola a Mazzantini sino a Michela Murgia che vinse con il suo Accabadora, cui in questa 61esima edizione è stato dedicato un ricordo speciale, in memoria della scrittrice scomparsa lo scorso 10 agosto.
Al grido propiziatorio di “Sempre, Towanda!” lanciato dalla neo-vincitrice Benedetta Tobagi che ha portato la resistenza femminile sul palco del Teatro La Fenice di Venezia, scopriamo tutte le donne vincitrici del Premio Campiello.
Premio Campiello: tutte le donne vincitrici dal 1971 a oggi
- 1971 Gianna Manzini con Ritratto in piedi;
La prima vincitrice donna del Premio Campiello è Gianna Manzini con il suo ultimo romanzo Ritratto in piedi (1971), dedicato alla memoria del padre, il noto anarchico Antonio Manzini che tra le pagine viene idealizzato dalla figlia come un modello irraggiungibile. Il libro, scritto con una prosa splendente e intrisa di poesia, le procurerà una notorietà tardiva.
La scrittrice, di origini toscane, morirà a Roma appena tre anni dopo, nel 1974, ad appena un mese dalla scomparsa del suo compagno di vita, Enrico Falqui.
Ritratto in piedi
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- 1988 Rosetta Loy con Le strade di polvere;
Diciassette anni dopo Manzini, la seconda vincitrice del Premio Campiello è la scrittrice Rosetta Loy con Le strade di polvere . Il romanzo è una saga familiare che narra l’epopea dei contadini del Monferrato dalle guerre napoleoniche sino all’Unità d’Italia. Al centro una travagliata storia d’amore, una passione che sembra non concludersi neppure dopo la morte.
Le strade di polvere
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- 1990 Dacia Maraini con La lunga vita di Marianna Ucrìa;
Il principio degli anni Novanta segna il trionfo di Dacia Maraini con il suo capolavoro La lunga vita di Marianna Ucrìa, edito da Rizzoli. Il libro di Maraini narra la storia della giovane Marianna, nata sordumuta nella Sicilia di metà Settecento. La sua condizione la porterà a sviluppare una sensibilità fuori dal comune. Alla vita di Marianna si intreccia la storia d’Italia e anche le profonde ingiustizie compiute nei confronti delle donne.
Nel 1999 Maraini avrebbe vinto anche un altro prestigioso premio letterario italiano: il Premio Strega, con la raccolta di racconti Buio (Rizzoli, BUR).
La lunga vita di Marianna Ucrìa
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- 1991 Isabella Bossi Fedrigotti con Di buona famiglia;
La giornalista e scrittrice originaria di Rovereto, Isabella Bossi Fedrigotti, vince l’anno successivo a Maraini con il romanzo Di buona famiglia, da cui fu tratto anche l’omonimo adattamento teatrale. Il libro narrava le alterne vicende di due sorelle della buona borghesia, Virginia e Clara, che da anziane si ritrovano a discorrere e a ricordare la loro vita. Il libro è diviso in due parti, ciascuna dedicata alle vicende di una delle due sorelle che ora si ritrovano nella stessa casa ma si sentono estranee l’una all’altra e ancora serbano antichi rancori.
Di buona famiglia
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- 1997 Marta Morazzoni con Il caso Courrier;
Vince la scrittrice milanese Marta Morazzoni con Il caso Courrier, edito da Longanesi. Nella ordinata vita di Alphonse Courrier, il protagonista di questo celebre romanzo, tutto sembra perfetto: ha un’impresa ben avviata, un buon matrimonio basato su solidi principi, finché in una gelida mattina del 27 dicembre 1917 non compie un gesto del tutto imprevisto. Scopriamo che sotto l’apparente superficie tranquilla della sua vita ordinaria si annidano oscuri segreti, sino a un finale sorprendente.
Il caso Courrier
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- 2004 Paola Mastrocola con Una barca nel bosco;
Nel 2004 vince un libro spesso citato nelle scuole e divenuto un vero e proprio cult, Una barca nel bosco, della professoressa liceale torinese Paola Mastrocola. Il romanzo narra la storia di Gaspare Torrente che, dotato di talento straordinario per il latino, lascia la sua isola del sud e il padre pescatore per poter studiare in un grande liceo del nord, ma la nuova scuola tradisce le sue aspettative e Gaspare per tutto il liceo e anche all’università continuerà a sentirsi fuori posto, come una “barca nel bosco”.
Una barca nel bosco
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- 2007 Mariolina Venezia con Mille anni che sto qui;
Gli straordinari anni Duemila consacrano il trionfo delle donne. Nel 2007 vince la scrittrice e poetessa lucana Mariolina Venezia con Mille anni che sto qui, edito da Einaudi, la storia di una famiglia del Sud, originaria di Grettole, che affronta peripezie e migrazioni, tempi di difficoltà e gioie inattese. Tra Don Francesco e la piccola GIoia passano oltre cinque generazioni, tutte intessute di storie imprevedibili, sentimenti e ricordi poi travolti dal tempo.
Una curiosità: Mariolina Venezia è anche la creatrice del mitico personaggio diImma Tataranni, sostituto procuratore, di recente portata alla ribalta da una fortunata serie tv in onda su Rai 1.
Mille anni che sto qui
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- 2008 Benedetta Cibrario con Rossovermiglio;
Vince Benedetta Cibrario con il suo romanzo d’esordio, Rossovermiglio, edito da Feltrinelli dall’indimenticabile copertina rossa, dalla forma di rosa.
Nel libro Cibrario narrava la storia di formazione di una giovane donna appartenente alla borghesia torinese che è capace di ribellarsi alle convenzioni del suo tempo, incarnando lo spirito nascente di una nuova epoca. È costretta dal padre a un matrimonio combinato, ma la passione per Trott la porterà a mettere in discussione ogni cosa, in primis il suo matrimonio con il nobile Francesco Villaforesta.
Rossovermiglio
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- 2009 Margaret Mazzantini con Venuto al mondo;
Dopo la vittoria del Premio Strega nel 2002 con Non ti muovere, la scrittrice Margaret Mazzantini conquista anche il Campiello con Venuto al mondo, l’appassionata storia d’amore tra Gemma e Diego sullo sfondo della guerra in Bosnia. Un libro epico che fa rivivere, in tutta la sua drammaticità, uno dei grandi conflitti del nostro tempo ed è anche la storia di una donna e del suo disperato desiderio di essere madre.
Venuto al mondo
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- 2010 Michela Murgia con Accabadora;
Nel 2010 sul palco del Teatro La Fenice saliva una scrittrice sarda dai capelli scuri e gli occhi neri che dedicava il Premio “non alla Sardegna che ora non ne ha bisogno, ma a Sakineh, la giovane donna iraniana condannata alla lapidazione”. Era Michela Murgia, che già si consacrava paladina dei diritti e con Accabadora, edito da Einaudi, trattava un argomento delicato e scottante con l’eutanasia. Tra le tradizioni ancestrali di una terra, la Sardegna, e il rapporto non convenzionale tra una donna e la sua figlia d’anima si dipanava una storia nuova affermando la necessità di una figura che aiuti le persone ad abbandonare la vita: perché non serve aiuto solo per nascere, ma anche per morire.
Accabadora
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- 2017 Donatella Di Pietrantonio con L’Arminuta;
Un’altra storia originale e diversa da tutte le precedenti è quella raccontata dall’abruzzese Donatella Di Pietrantonio, di professione dentista ma scrittrice per vocazione, che con L’Arminuta che, sei anni dopo Murgia, conquista la vera da pozzo del Campiello. L’Arminuta in dialetto abruzzese vuol dire “la ritornata” e nel libro viene narrata la storia di una ragazzina tredicenne che, all’improvviso, si trova a dover far ritorno nella sua vera famiglia e si sente “orfana di due madri viventi”.
L'Arminuta
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- 2018 Rosella Postorino con Le assaggiatrici;
L’anno seguente vede il successo de Le assaggiatrici della scrittrice Rosella Postorino, quest’anno finalista allo Strega. Il libro narrava la curiosa storia di un gruppo di donne tedesche vengono selezionate per assaggiare i cibi destinati a Hitler, il Führer. Dieci giovani donne che vengono utilizzate come cavie nel terribile ingranaggio del fascismo. Tra loro c’è Rosa Sauer, che nasconde un segreto. Una narrazione coinvolgente, ispirata alla vera vicenda di Margot Wölk, che riporta in luce un capitolo dimenticato della Storia.
Le assaggiatrici
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- 2021 Giulia Caminito con L’acqua del lago non è mai dolce;
Il 2021 vede il trionfo della giovane scrittrice romana Giulia Caminito con il suo terzo romanzo, L’acqua del lago non è mai dolce, edito da Bompiani, il primo ambientato nell’epoca contemporanea.
Il libro, finalista nello stesso anno anche al Premio Strega, narra la storia di Gaia che cresce in una famiglia povera e deve lottare con le unghie e con i denti affrontando la miseria, il degrado e anche l’abbandono delle persone che più ama. Alla coraggiosa storia di Gaia si intrecciano molte tematiche attuali, tra cui il precariato lavorativo e la disoccupazione patita oggi da molti giovani laureati che tuttavia non accettano di vedersi sottratto il futuro.
L’acqua del lago non è mai dolce
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- 2023 Benedetta Tobagi con La resistenza delle donne;
L’ultima vincitrice del Premio Campiello, Benedetta Tobagi, sembra coronare un lungo cammino compiuto dalle sue antenate, dalle origini con Manzini e Loy fino alla giovane Giulia Caminito.
Parafrasando il titolo del suo libro, dedicato alle donne partigiane nella Seconda guerra mondiale e alle pioniere della Repubblica; sbiadite e fugaci comparse nei manuali di Storia che parlano solo di partigiani, soldati e politici al maschile, possiamo dire che anche la storia del Campiello dimostra la resistenza delle donne nella letteratura lungo l’arco di sessant’anni.
La Resistenza delle donne
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Tutte le donne vincitrici del Premio Campiello: da Gianna Manzini a Benedetta Tobagi
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