Tutti i particolari in cronaca di Antonio Manzini

Antonio Manzini esordisce nella prestigiosa collana “Il Giallo Mondadori” con un libro intitolato Tutti i particolari in cronaca (Mondadori, 2024).
Un romanzo di genere stavolta non dedicato alla figura del vicequestore Rocco Schiavone, ma, come sempre, di ottima qualità, sia per quanto attiene il narrato che come trama.

Il protagonista principale, di cui si narra la storia, è certo Carlo Cappai, un uomo mediocre, oserei dire, invisibile. Lavora come archivista al tribunale. Tutti lo conoscono e devono rivolgersi a lui, ma in realtà nessuno lo conosce nel profondo e nemmeno ne sente l’esigenza. Potremmo definirlo un uomo bipolare, nel senso che all’apparenza è un uomo che fa sempre le stesse cose, colazione, corsa, lavoro.
È un uomo solo, banale. Ma, c’è, un “ma”. Ha una memoria di ferro e la sua vita è segnata irrimediabilmente. All’archivio penale ricorda tutti i casi e i fascicoli nella loro giusta collocazione e il loro contenuto. Specialmente quelli i cui colpevoli non sono mai stati assicurati alla giustizia, per qualche cavillo giudiziario o altro. Quelli di giustizia mai ottenuta, per così dire. Questi sono i fascicoli con cui Carlo si rapporta, che lo fanno soffrire, che gli urlano voglia di giustizia mai ottenuta.
Cosa può fare, lui, piccolo travet al proposito?

Parallelamente un’altra storia di vita: quella di Walter Andretti, giornalista alla cronaca sportiva, passato alla “Cronaca nera”, che detesta con tutto il cuore. Lui è gioviale, attivo, curioso. Con la cronaca nera e i suoi dettagli macabri proprio non ci sta. Eppure…
Dopo la richiesta del suo capo di raccontare due strani omicidi, qualcosa di differente, accade in lui. Walter inizia ad indagare. All’inizia pasticcia, fa errori grossolani. E poi … piano piano … cosa scoprirà Walter? E perché narrare di due vite così lontane, così diverse? Qual è il fil rouge che li lega?
Antonio Manzini, abbandonate le ultimi indagini del vicequestore trapiantato ad Aosta, costruisce un legal thriller perfetto. Con uno stile discorsivo ma preciso indaga nell’intimo dei suoi personaggi, scavando a fondo, come una lenta goccia che scendendo piano piano scava nel profondo della roccia. L’autore fa sue questioni filosofiche profondissime: cos’è il senso di giustizia? Qual è il confine tra legge e Giustizia? La vera Giustizia è precetto morale assoluto, da cui non si può prescindere. Ma esistono gli uomini con le loro categorie fallaci.
E allora come fare a raggiungere vette così elevate? Non è sempre facile.

Dura lex sed lex.

La legge interpreta, ma accorda spesso, scambia favori e opinioni. E allora come comportarsi? Quali sono le categorie per giungere a verità certa?
Un giallo acculturato, profondo per tematiche trattate e costituzione perfetta dei personaggi che lo animano. Una lettura intrigante e appassionante per un autore di genere di elevata qualità di stile e di linguaggio.