Un giorno, altrove
- Autore: Federico Roncoroni
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2013
Un giorno, altrove (Mondadori, 2013) è un bellissimo romanzo, di bella scrittura e di grande varietà di registri linguistici, dalla lingua colta a quella beffarda, ironica, addirittura spirituale.
Un esordio felice di Federico Roncoroni, ambientato in una villa molto elegante sul lago di Como, in cui abita Filippo Linati, che ha superato la cinquantina; scrittore di successo e fine intellettuale, riceve nel marzo del 2011 un’email dal suo grande amore Isabella, con cui è vissuto per sette anni, un amore libertino, basato sul sesso ma anche sulla partecipazione emotiva e sugli scambi di libri e curiosità l’uno per l’altra.
Isa esce di scena proprio quando Filippo si ammala di linfoma in modo preoccupante, con tanto di ricovero a Parigi, chemioterapie e tutto il dolore che comporta una malattia quasi mortale. La malattia rimette il nostro libertino in una situazione più stabile: viene tenuto d’occhio dalla sua ex moglie Teresa, che vive ora in Spagna, ma fa di tutto per aiutare un uomo quasi distrutto.
Non ci attarderemo su tutta il decorso della convalescenza, soprattutto perché è una lettura paradossalmente piacevole, dove lo scrittore non indulge sulla malattia e sul dolore, come accade spesso nei romanzi che raccontano disabilità fisiche e psichiche, che puntano solo sulla sofferenza.
Filippo è sempre spronato dalle mail di Isa, che non vuole che il suo vecchio amore parli delle performance erotiche, ma che piuttosto vuole sapere se l’esperienza sia servita all’uomo per accrescere la sua spiritualità. Il suo ex amante le racconta del suo modo di pregare che non prevede fideismi e completamente scollegato dalle liturgie canoniche della Chiesa cattolica. Filippo è un battitore libero, uno che non vive di sole preghiere dopo la malattia, anzi si preoccupa molto della sua sessualità e del modo di interagire con le donne, che lui trova assolutamente eccitanti tutte, a prescindere.
Linati incomincia a non sopportare il tono della sua ex fidanzata, che è stata una modella di successo nel periodo d’oro della moda italiana, che ha vissuto la notte e le pazzie delle colleghe, sempre in un letto nuovo e spesso drogate.
Non sveliamo il finale: forse Roncoroni nella parte centrale si attarda con problemi non molto rilevanti e il libro poteva essere un piccolo capolavoro se solo fosse stato più smilzo, con qualche pagina di meno.
In ogni caso stiamo parlando di un romanzo che per me potrebbe benissimo vincere il premio Strega 2014 e che ritengo, fino ad ora, il miglior libro italiano in circolazione.
Un giorno, altrove
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