Un miliardo di giorni terrestri di Doris Piserchia

Un miliardo di giorni terrestri è un originale romanzo di fantascienza, scritto negli anni Settanta, tratta di un mondo in cui gli uomini sono dei, altri uomini si sono fusi con i topi e ci sono anche altre creature più inquietanti come, ad esempio, gli zizzy che sono incroci tra api, passeri e gatti.

Il quadro è sinistro, ma lo diventa ancora di più quando compare una creatura incorporea, Splendore, che annienta la personalità di chi incontra.
E in mezzo tante sottotrame che raccontano gli infelici esiti dei matrimoni tra parenti, sette religiose, modi crudeli di gestire le persone con disabilità e altro.
E il finale sarà drammatico, la Terra considerata un mondo da maledire senza considerare che sono stati gli uomini a renderla inabitabile.

Il genere umano non merita rispetto agli occhi dell’autrice, Doris Piserchia, che ne mette in evidenza gli aspetti più brutali.
Come in ogni romanzo d’avventura, ci sono delle persone che non obbediscono al gregge e sanno pensare con la propria testa, ma sono sconfitte.
Ben scritto, con dialoghi serrati e ambientazione accurata, è un buon prodotto di consumo. Può essere letto con piacere ancora oggi da adolescenti appassionati di fantascienza.