Un vestito color del vento di Sophie Nicholls

“Arrivarono poco dopo Capodanno. Una folata di vento gelido s’insinuò sotto l’orlo del cappotto di Ella e la trascinò giù sulla banchina dalla scaletta del treno.”

Fabia Moreno e la figlia sedicenne Ella erano arrivate nell’antica città medievale di York nell’Inghilterra nord-orientale. La bella e solare Fabia dai colori mediterranei e dagli enormi occhi verdi (di origine iraniana, il suo vero nome era Farah), nascondeva un passato misterioso e difficile da dimenticare. La donna aveva affittato un negozio nel quale vendere vestiti e accessori vintage che aveva riscosso un immediato successo.

“Hai rivestito tutta la città.”

Fabia era un’abile sarta consapevole che per ogni donna c’è un abito per lei che l’aspetta e che la faccia sentire bene con se stessa.

“... c’è magia nel modo in cui allestiamo la vetrina, per regalare un momento di piacere alle nostre clienti. Perché il mondo è pieno di magia se sai dove cercarla.”

La magia di Fabia consisteva nel suo grande talento:

“Sapeva riconoscere la forma e il profumo dei desideri più segreti di una persona. Sapeva interpretare i sogni degli altri.”

In ogni vestito che creava Fabia ricamava una parola in un orlo o in una cucitura, una specie di portafortuna.
Ella invece era un’adolescente sensibile e intelligente, dai limpidi occhi verde azzurri. Da quando era arrivata in città aveva stretto amicizia con Billy, un suo compagno di scuola. Amava trascorrere il tempo insieme con lui, era attratta dagli occhi dal colore azzurro, verde, grigio di Billy e dai suoi folti riccioli scuri ma anche dalla sua arguzia e perspicacia. Lo stesso Billy provava una fascinazione particolare per Ella, tra i ragazzi il confine tra amore e amicizia era sottile. Ella non possedeva il dono di famiglia della mamma e della nonna.

”Laggiù nel Vecchio Paese si diceva che le donne Jobrani, sapevano trarre un vestito, come per magia, dal profumo del vento o dal ricordo del sole che splende sul mare.”

Al contrario, la ragazza da entrambe aveva ereditato un sesto senso, vibrazioni o segnali, strumenti preziosi che le facevano intuire in modo particolare le persone e il mondo.

In Inghilterra, grazie al passaparola delle lettrici, l’e-book "Un vestito color del vento" ha riscontrato picchi di vendita di duemila copie al giorno conquistando 100mila lettrici, raggiungendo la vetta delle classifiche inglesi ed è rimasto per cento giorni nella top ten di Amazon.uk. Sophie Nicholls insegna scrittura creativa e si è specializzata nello studio degli effetti terapeutici della scrittura. Nel suo romanzo d’esordio l’autrice con abilità intreccia storie di vite e di abiti.

“Iniziò a posare i foulard sopra gli altri vestiti in valigia: un Hermès, uno Chanel, nuvole di seta delicata e quadrati di cotone a disegni vivaci.”

Ogni capitolo del volume, da dove traspare la grande passione di Sophie per la moda, ha come titolo un vestito o un accessorio e gli abiti stessi sono descritti con competenza e perizia. Viene quasi voglia di misurarli o acquistarli.

“I libri in realtà sono diventati come un universo parallelo per me un luogo dove posso fuggire e spero sia lo stesso per chi legge.”

Questo ha dichiarato recentemente la scrittrice, i cui genitori da sempre hanno avuto un debole per gli abiti e i gioielli vintage.

“Tutto iniziò con un vestito. Era un semplice abito a sottoveste in seta grigio perla, tagliato per ricadere sul corpo come un sospiro di piacere.”