Una furtiva lacrima
- Autore: Maristella Lippolis
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2013
“Una furtiva lacrima negli occhi suoi spuntò ... “
Questi sono i primi versi di una romanza tratta dall’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti. Il brano ricorre più e più volte, insieme ad altre canzoni di un tempo, nella narrazione delle vicende di Bianca, un’ottantenne dal carattere forte che, purtroppo, però, sta perdendo la memoria. L’amica più fidata è la sua gatta, Micia, cui Bianca si rivolge come una persona e la cui improvvisa sparizione lascia l’anziana in un profondo dolore. Bianca imputa di ciò la sua badante, Antonia, da lei considerata come la peggior nemica. Attraverso gli occhi dell’anziana, lei ci appare, infatti, priva di gentilezza e di quelle cure di cui una persona ormai debole e indifesa avrebbe bisogno. Così, tra le due donne non c’è più accordo. Antonia non vuol più prendersi cura di Bianca ma altri intervengono in suo favore. Ci sono Ernesto, l’attempato amico che le ha sempre voluto bene e la figlia Irene che ormai vive lontano ma che, vista la necessità, in pochi giorni, fa ritorno dalla mamma. La mente di Bianca, però, è confusa, come vagasse in un paesaggio immerso nella nebbia dalla quale, a tratti, riappaiono ricordi, eventi, persone. Tra queste spicca Olga, la sorella tanto amata che, per fatti del passato non più completamenti chiari, si è allontanata dalla vita della protagonista, lasciando, comunque, un profondo segno nel suo animo.
Come si capisce, quindi, il romanzo è incentrato sulla memoria intesa, come dice Alfonso Gatto per introdurre il libro, in questo modo:
“La memoria non è quello che voglio ricordare ma quello che non riesco a dimenticare”.
Oltre che nel porre l’accento sulla debolezza, sulla fragilità di una mente che a tratti vacilla, l’abilità dell’autrice Maristella Lippolis sta anche nel dar valore alle memorie del passato che, per ognuno di noi, viene ricordato oppure messo in un cantuccio a seconda del ruolo che gli eventi hanno svolto e di quanto dolorosi essi siano stati. Quella che Bianca principalmente perde è la memoria a breve termine e ciò fa sì che lei non ricordi se abbia mangiato poco prima o, semplicemente, dove abbia messo indumenti e scarpe mentre un po’ più nitide sono alcune immagini distanti nel tempo, segno di una lunga vita fatta di gioie e di dolori, di rimorsi, di rimpianti, di malinconia. Pare quasi che il non riuscire a ricordare con chiarezza alcune cose sia una specie di corazza per difendersi dai dolori: la malattia impedisce il pieno ricordo come a difendere la vita dell’attempata protagonista che, ora più debole e più fragile, ha bisogno di vivere in un’atmosfera di serenità. Con tanta forza d’animo, per tutelarsi dal dimenticare nomi ed eventi della propria vita, la protagonista fa ricorso anche alla scrittura: appunta ciò che per lei è importante su un piccolo quaderno che conserva accanto al letto perché è assai prezioso per lei.
Questa storia, principalmente abitata da donne, non è, però, solo uno spaccato dell’universo femminile, bensì anche una descrizione delicata delle vicende della protagonista, alla ricerca di brandelli della propria vita ed è una rappresentazione della profonda umanità che ad ogni persona indifesa andrebbe riserbata nei momenti di malattia e bisogno.
Una furtiva lacrima
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