Una stanza piena di gente di Daniel Keyes

Anno 1977: Billy Milligan ha 22 anni, arrestato per sequestro e stupro reiterato e con precedenti penali, viene riconosciuto non colpevole in quanto affetto da un grave disturbo dissociativo dell’identità, primo ed eclatante caso giudiziale con un esito del genere negli Stati Uniti. Durante il processo e nelle prime case di cura alle quali viene affidato per le terapie necessarie, escono fuori dieci principali personalità, successivamente ne vengono identificate altre 14, tenute a bada dalle precedenti perché ritenute ‘indesiderabili’.

Ben 24 alter ego, ognuno dei quali con caratteristiche, età, sesso e fattezze diverse. Tra le principali:

• Ragen, di origine jugoslava, esperto di armi e arti marziali, dall’ideologia comunista, in grado di gestire l’odio;
• Arthur, inglese freddo e conservatore, in grado di organizzare le altre personalità nel possesso della coscienza, parla e scrive l’arabo;
• Allen dall’indole artistica e con spiccate capacità manipolatorie; Adalana, femmina e omosessuale con gravi carenze affettive;
• Tommy ragazzo dalle capacità manuali particolarmente sviluppate.
• E poi via via le altre personalità, alcuni bambini tra cui David in grado di sopportare il dolore… suo, ed empaticamente quello degli altri.

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La vera storia di Billy Milligan, il criminale con 24 personalità raccontato in “Una stanza piena di gente”

Una storia vera narrata nel 1981 da uno scrittore americano Daniel Keyes, psicologo impegnato in programmi di sostegno, che a un certo punto ha deciso di seguire Billy, riuscendo ad entrare in contatto empatico con il ‘Maestro’, ossia la ‘geniale’ personalità aggregante, conscia delle altre e in grado di raccontare i fatti e le azioni di ognuno. Saranno proprio la bravura del Dottor Caul presso l’Athens Menthal Health Center e l’interesse dello scrittore a riuscire quasi nell’obiettivo di fusione delle 24 personalità, fusione necessaria per la guarigione di Billy, se non fosse che, se da una parte esistono uomini in grado di comprendere e salvare, dall’altra ne esistono altri capaci solamente di distruggere. Proprio come gli alter ego di Billy magistralmente dimostrano.

Un saggio psicologico basato su una storia vera, ma anche un romanzo dall’altissimo valore umano, per il modo in cui Keyes è riuscito a raccogliere e a rivelare al mondo intero tutta la sofferenza e la genialità di un ragazzo affetto da personalità multipla, gravemente provato dalla vita e che, forse, solo grazie a questo suo disturbo dissociativo era riuscito a sopravvivere ad atroci violenze subite nell’infanzia. Un viaggio all’interno della psiche umana, dove ogni personalità di Milligan sembra rappresentare una specifica prerogativa, e per quanto gli aspetti negativi abbiano preso spesso il sopravvento, una volontà superiore in Billy rivela la salvifica necessità di rivalsa volta al bene. Niente di più sorprendente che apprendere le infinite e potenti possibilità dell’essere.

Leggendo questo romanzo biografico non ho potuto fare a meno di immaginarlo come un geniale lavoro teatrale, la cui regia è affidata alla psiche umana. 24 attori con la possibilità di mostrare, in un frangente tipico da sociologia di gruppo, ognuno la propria caratterialità preponderante, talvolta a sostegno degli altri, talvolta a discapito. Immaginate un palco dove al centro un riflettore inonda una zona di luce, tutto il resto in ombra. Immaginate 24 diverse ‘persone’ che alternandosi ‘prendono il posto’ sotto il fascio di luce, uscendo nella vita reale dalle profondità buie di un’unica mente umana, prendendo di volta in volta il possesso della coscienza. Ora, immaginate le comunità di persone nelle provincie americane, la strumentalizzazione politica che si può fare di un caso pubblico, l’informazione deviante, la rigidità di un sistema giudiziale, la terribile realtà dei manicomi criminali che negli anni ’70/’80 non erano altro che l’ennesimo strumento distruttivo nei confronti di chi aveva solo bisogno di aiuto… è così che Billy viene, purtroppo, violato ancora e ancora all’infinito, determinando la tristissima disfatta dell’intera umanità.