Vite istantanee
- Autore: Andrés Neuman
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Edizioni SUR
- Anno di pubblicazione: 2018
Pubblicato nel 2018 da SUR, Vite istantanee di Andrés Neuman (SUR, 2018, trad. it. di Silvia Sichel) è una raccolta di brevissimi racconti, alcuni non superano neppure una pagina, in cui vengono mostrate le esistenze di personaggi ordinari.
Raggruppati in quattro parti per tematica (L’appuntamento della vita; Fare il morto, Riepilogo familiare e Il discepolo) i racconti pongono in luce diversi scatti che sono un fermo istante delle diverse esistenze: un’uscita con l’amante, la storia di un pugile, gli ultimi istanti di un annegato e quelli confusi di un bambino che si affaccia al mondo controverso degli adulti.
Frasi brevi, dal ritmo incalzante si uniscono a sottotraccia complessi, flemmatici, che definiscono una vita intera caratterizzata da sfumature monocromatiche. Sono vite istantanee quelle qui narrate: momenti, scatti rubati che spesso raccontano frammenti sottotono di esistenze ordinariamente noiose, banali, che scivolano indisturbate e prive di rilievo.
Narrare è molto più che dire. Per dire qualcosa, basta parlare. Per narrarla si deve tacere
Certo, le descrizioni troppo spesso scarne, l’assenza di veri e propri “contorni”, ambientazioni solo tratteggiate e, in generale, conclusioni a volte inesistenti rendono evidente come l’interesse di base sia quello di mostrare ciò che c’è al di là del senso puramente letterario, della vicenda nuda e cruda che viene raccontata.
A modo suo, Neuman vuole - e riesce - a catturare le vicende per quello che sono: momentanee frazioni di tempo che singolarmente potrebbero ma non necessariamente voler lasciare un segno, un significato più profondo.
Non si ha la sensazione di star leggendo qualcosa senza capo né coda, ma di poter elaborare idee, pareri, elucubrazioni varie sul prima e sul dopo della vicenda appena raccontata. C’è apertura all’immaginazione personale.
Sono racconti, ma quasi anche esercizi di stile che non sempre si lasciano comprendere finché non si raggiunge il saggio finale e, improvvisamente, tutto prende un senso e si riesce a comprendere anche quegli scritti che ci erano sembrati insapore, insensati e privi di qualunque necessità.
Non credo che ci sia una sola natura nei testi, e ancor meno che quest’ipotetica natura si determinataa dalla loro classificazione in generi.
Sono gli istanti, secondo Neuman, ad esprimere il movimento e se catturati in un racconto rilasciano le emozioni di una vita intera. Sono scatti dinamici che si allontanano da fissi ricordi bloccati dalle fotografie e forse per questo rappresentano la forma più complessa e quindi più adatta a raccontare gli enigmi dell’esistenza.
Questa sua volontà di staccarsi dagli schemi della narrativa, di mettersi in relazione più stretta con gli enigmi dell’esistenza per portarli all’interno di una narrazione veloce e incalzante senza sprofondare nel banale e neppure di impiegare eccessivi giri di parole per spiegare concetti che trovano compimento in brevissime proposizioni, Neuman la descrive in un breve saggio che, posto al termine della raccolta, si propone l’intento di spiegarla. L’autore si preoccupa di dare una motivazione alla sua scelta stilistica di abbandonarsi a una narrazione fuori dagli schemi.
Abbandonati i cliché che stabiliscono legami di forza tra generi e procedimenti forse potremmo capire meglio una realtà letteraria che non possiamo spiegare continuando a basarci sull’anomalia
Vite istantanee
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Un libro perfetto per...
Agli amanti dei racconti, dei giochi di stile che si spiegano solo una volta che la raccolta è completa
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Vite istantanee
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