Wentshukumishiteu. Una storia artica di Sabriel

Wentshukumishiteu. Una storia artica di Sabriel (Delos Digital, 2021) ci ricorda che la crudeltà non è giustificata.
Artide, missione M.E.S.A.I.C. Cosa significa? Multidisciplinary Expedition for the Study of Arctic Ice and Climate. Semplice, no?
Ander e Jack sono in missione sulla nave rompighiaccio Nordlys. Devono prelevare ed esaminare campioni per capire meglio quello scenario che li circonda. Tutto procede liscio, senza scossoni. Poi, all’improvviso, ricevono una chiamata di aiuto da un altro team. Partono lancia in resta, ma, quando giungono a destinazione, trovano soltanto le macerie, ad attenderli.
Solo un membro di quella squadra è sopravvissuto e a stento ricorda qualcosa dell’accaduto. Oltre a tutto ciò rimarranno inorriditi di fronte al ritrovamento di un cucciolo d’orso agonizzante. Cos’è successo? Chi ha fatto tutto questo? E, soprattutto, perché? Una domanda semplice e una risposta che, forse, era meglio ignorare.

Sabriel ci dona un thriller algido come il panorama che descrive sapientemente. Una storia semplice da leggere e difficile da lasciare, una storia densa di colpi di scena che sconvolgeranno le nostre sinapsi.
Personaggi superbamente caratterizzati, uno scenario descritto minuziosamente ma non per questo pesante da leggere per un qualcosa che gelerà il sangue nelle nostre vene. Una storia (purtroppo) breve che s’insinuerà in noi poco alla volta, prima di esplodere in un finale che ci lascerà con un retrogusto strano in bocca.

Wentshukumishiteu. Una storia artica è un racconto dedicato a chi ama i thriller, quelle storie che appaiono banali, ma che poi ci avviluppano e ci lasciano con sensazioni contrastanti. Una storia che vale la pena leggere.