Zoé, la Principessa che incantò Bakunin
- Autore: Lorenza Foschini
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2016
Sono passati solo cinque anni da quando Vittorio Emanuele ha proclamato ufficialmente la nascita del Regno d’Italia e già nelle dimore della nobiltà partenopea il lusso sfarzoso dei viceré spagnoli cede il passo al "tocco borghese, pretenzioso e leggermente grossolano testimone dell’entrata di Napoli nell’Italietta sabauda".
L’incontro tra Zoé Obolenskaja e Michail Bakunin avviene tra le volte e gli affreschi di un vecchio palazzo napoletano tappezzato da damaschi sbiaditi e arricchito da quadri seicenteschi.
La mole immensa e mastodontica del nobile Bakunin quasi incute timore ma le prime parole che egli pronuncia sanciranno l’inizio di una passione e di un’intesa che cambierà le loro esistenze:
"Principessa da quando ho coscienza di me stesso, sono un rivoluzionario".
L’autrice di “Zoé, la principessa che incantò Bakunin”, Lorenza Foschini, con tratto calibrato e ricco di virtuosismi racconta gli anni italiani di Bakunin dopo la fuga dall’esilio in Siberia e le suggestioni del soggiorno ischitano in cui la fiamma della cospirazione arde perenne ed il concetto di anarchia si tinge di fanatismo libertario.
Tratteggia altresì l’incontro casuale con la ricchissima principessa Zoé, moglie del Governatore di Mosca rappresentante di quell’area reazionaria della politica russa dalla quale, segretamente, la giovane fugge giungendo a Napoli con un futile pretesto insieme ai suoi 5 figli e una piccola corte regale formata da valletti, istitutori, segretari e anche un medico personale.
Tra i due scoppia una sintonia immediata e sarà lei, ormai trasformata nella "rivoluzionaria", l’anima economica del movimento anarchico.
Scatenerà l’ira dello Zar, impotente tuttavia di fronte alla tenacia della Obolenskaja legata visceralmente a Bakunin dagli stessi sentimenti di odio profondo e amore esagerato per quella patria da cui fuggono e alla quale perdutamente aspirano.
Il Principe Obolensky tenterà di riportarla indietro, ma sarà tardi: Zoé è perduta, il fuoco dell’ideologia l’ha pervasa e, pur macerandosi, lascerà andare i cinque figli con i quali ha saputo e voluto condividere ogni istante della sua vita con tenerezza materna.
Attraverso il suo sguardo glaciale e ribelle l’autrice racconta le tensioni risorgimentali, gli scontri internazionali, i contrasti ideologici con Marx ed Engels, le utopie collettivistiche.
L’attività sovversiva si alterna nelle loro giornate a crociere nel golfo e ricevimenti sontuosi ma soprattutto alla passione travolgente di Zoé per il giovane Walerian Mroczkowski forse il più fedele seguace di Bakunin che alla fine della sua vita sposerà.
Possiamo dire che la trasfigurazione di Zoé Obolenskaja continua a vivere, forse, tra le pagine del capolavoro di Tolstoj, che "nell’ossessione voluttuosa di quel gomito nudo e aristocratico" diede vita al personaggio complesso e tormentato di Anna Karenina, in una versione non troppo realistica e più borghese del suo modello.
“Zoé, la Principessa che incantò Bakunin” è un romanzo in cui la Storia è utilizzata per raccontarne un’altra, quella sotterranea, quella vera che ha dato vita a quella pubblicata nei libri di testo e che tutti noi più o meno conosciamo e dalla quale inspiegabilmente Zoé Obolenskaja ne è uscita in punta di piedi senza quei coup de théatre, leit motiv della sua vita burrascosa e anticonformista.
Lorenza Fascini ha compiuto una vera e propria indagine negli archivi di Harvard dove è conservata la documentazione Obolenskaja, nei luoghi di origine in Russia e soprattutto sulle tracce di nipoti e pronipoti, oggi quasi tutti americani, fondamentali nella ricostruzione di un’epoca e dei suoi protagonisti.
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