La favolosa storia delle verdure
- Autore: Évelyne Bloch-Dano
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Add editore
- Anno di pubblicazione: 2017
“La favolosa storia delle verdure” (ADD Editore, 2017, titolo originale La Fabuleuse Historie des légumes, prefazione di Michel Onfray, traduzione di Sara Prencipe) è una biografia delle verdure, ricca di aneddoti, riferimenti letterari, musicali e artistici, creata dalla raffinata penna della scrittrice francese Évelyne Bloch-Dano, membro della giuria del Prix Fémina e del Prix François Mauriac, i cui libri sono stati tradotti in molte lingue.
“L’aria che respiriamo e gli alimenti che ingeriamo: per l’essere vivente nutrirsi è essenziale. Il cibo è ciò che ci mantiene in vita, ma è anche quello che ci lega all’ambiente circostante, alla nostra storia, alla nostra società, alla nostra epoca, al nostro status sociale, agli altri”.
Quando ci nutriamo, non è coinvolto soltanto il nostro corpo, ma anche il cervello, i sensi, la psiche. Le verdure occupano un posto particolare nella storia dell’alimentazione e nel nostro immaginario, nei nostri miti, costumi, nella nostra eredità familiare. I vegetali, per molto tempo hanno rappresentato se non la base della nostra tavola, garantita dai cereali, sicuramente una parte fondamentale. La verdura, come ogni altra coltura, si colloca dalla parte del tempo, della pazienza, del ritmo delle stagioni. Parlare di verdure significa partire alla ricerca di un territorio, di una cultura, ritrovare le tracce di una storia che s’insinua nell’etimologia di una parola, il viaggio di un prodotto da regione a regione. Inoltre i prodotti della terra hanno a che fare con la tradizione famigliare, la cucina delle nostre ave.
Prendiamo in esame cosa si cela dietro un semplice cavolo. I cavoli appartengono alla famiglia delle Brassicacee, il cui nome deriva dal greco prasiké: verdura. Il cavolo è uno degli ortaggi più antichi, già presente nel Paleolitico e ogni Paese produce la sua specialità: la Francia il cavolfiore, la Germania i crauti, l’Italia il broccolo, il Regno Unito i cavolini di Bruxelles e la Spagna, la Danimarca e i Paesi Bassi il cavolo cinese, i cui maggiori produttori sono naturalmente la Cina, il Giappone e l’India. Il cavolfiore fa invece il suo ingresso in Europa alla fine del XV Secolo, con la denominazione di cavolo di Siria o di Cipro. Il colore di questo vegetale, considerato una prelibatezza fino al XVIII Secolo, ha come sua peculiarità di essere un frattale, ovvero ogni fiore è composto di fiori più piccoli, e così via all’infinito. Quanto al broccolo (da brocco, germoglio) originario del Mediterraneo orientale, in Italia è coltivato da molto tempo. Nel capitolo concernente il cavolo è interessante leggere in quale libro francese compare la zuppa di cavoli.
“E proprio all’angolo, si era radunato attorno a una venditrice di cavolo, un gruppetto di clienti”.
Il pisello, della famiglia delle leguminose o fabacee, ha una lunga storia. Le prime tracce risalgono al Neolitico antico, tra il 7000 e il 6000 a.C., in Medio Oriente. Oggi vengono coltivate diverse varietà: pisello foraggero, comune, mangiatutto detto anche taccola e roveja o pisello dei campi. Nel mondo esistono migliaia di varietà, risultato di un paziente lavoro di selezione. Il pisello, che ha la capacità di fissare l’azoto dell’atmosfera, è una pianta annuale, autogama le cui caratteristiche sono diverse a seconda della varietà: fiori bianchi, rosa o viola, assiali o terminali, steli lunghi o corti, semi lisci o rugosi, di colore giallo o verde, ecc... Ricordiamo che tale vegetale, grazie ai suoi caratteri precisi, per l’autofecondazione e la facilità dell’ibridazione permise al naturalista, matematico e monaco agostiniano ceco, di lingua tedesca, Gregor Johann Mendel (1822-1884) di rivoluzionare la conoscenza delle leggi dell’ereditarietà. Una ricetta per ogni vegetale esaminato arricchisce il volume.
“Raccontare quest’avventura significa accedere alla Storia universale imboccando il cancello dell’orto”
scrive nella prefazione Onfray per descrivere l’originale anima de “La favolosa storia delle verdure”. Infatti, la brava Évelyne Bloch-Dano ricorre a molteplici discipline per far capire cosa si nasconde dietro ogni vegetale che portiamo in tavola.
“Trascorrevamo la fine dell’estate dai nonni. Parigina piccola ed esile - mi chiamavano ‘fagiolino’ - potevo finalmente ingrassare un po’ grazie alla torta di mirabelle e al pot-au-feu di mia nonna Rosa”.
La favolosa storia delle verdure
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