C’è una poesia per tutto e c’è poesia in ogni cosa. Nessuno sa esprimere meglio questo concetto di Gianni Rodari che trasforma le parole in un gioco di rime capaci di esprimere appieno le emozioni dell’infanzia. Tramite le sue filastrocche il poeta e pedagogista ricostruisce il mondo visto attraverso gli occhi dei bambini, fatto di cose semplici e grandi gioie.
Leggendo le sue poesie potrete ritrovare l’emozione golosa di scoperchiare un barattolo di marmellata, o l’ebrezza del primo tuffo da uno scoglio. Forse proprio per questo motivo i bambini lo amano tanto, perché si riconoscono nei suoi versi in rima.
D’estate Rodari ci porta poi nel magnifico “Paese delle Vacanze” che non è poi molto lontano dal vero: peccato che solo i bambini lo abitino. Dunque seconda stella a destra, questo è il cammino - o quasi - scopriamo come Gianni Rodari ci conduce nella sua personalissima “Isola che non c’è”. Solo leggendo le sue parole con attenzione scopriremo come raggiungerla. In realtà non è così distante come crediamo.
Ecco testo e analisi della filastrocca contenuta nella raccolta Filastrocche in cielo e in terra.
Il Paese delle Vacanze di Gianni Rodari: testo
Il Paese delle Vacanze
non sta lontano per niente:
se guardate sul calendario
lo trovate facilmente.Occupa, tra Giugno e Settembre,
la stagione più bella.
Ci si arriva dopo gli esami.
Passaporto, la pagella.Ogni giorno, qui, è domenica,
però si lavora assai:
tra giochi, tuffi e passeggiate
non si riposa mai.
Il Paese delle Vacanze di Gianni Rodari: analisi e commento
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Gianni Rodari descrive l’estate salutandola con un’espressione personalissima: “Il Paese delle Vacanze”, che è un po’ Paese dei Balocchi e un po’ Isola che non c’è, uno di quei regni della spensieratezza insomma a cui solo i bambini hanno accesso.
L’autore si premura sin da subito di dare indicazioni chiare, perché sa che i più piccole ne hanno bisogno: dunque rassicura tutti dicendo il mitico “Paese delle vacanze” non è poi molto lontano, per raggiungerlo basta guardare il calendario. Il meraviglioso Paese si estende infatti in un tempo infinito che va da giugno sino a inizio settembre: guarda caso, coincide proprio con la fine della scuola. L’unica condizione di accesso a questo regno paradisiaco è infatti solamente una: la pagella. Superato questo piccolo scoglio per i bambini ha inizio un tempo infinito che appare come un’eterna domenica. Ma non è come quelle domeniche pigre e oziose degli adulti, tutt’altro: è un tempo prodigioso in cui i piccoli potranno impiegare tutte le loro energie giocando senza sosta. Pedalando, nuotando, correndo a perdifiato e soprattutto facendo tanti tuffi in mare. Il Paese delle vacanze è l’insieme di tutte queste attività che non hanno un luogo preciso, ma solo un tempo determinato che è quello dell’estate, la stagione più bella.
E voi, siete pronti ad abitare il “Paese delle Vacanze”? Per andarci in fondo serve solo un po’ di fantasia, poi “la strada la trovi da te”.
A ben vedere non è un’invenzione, né una follia, ma una favola che troppi adulti persi nella frenesia del quotidiano hanno dimenticato. Le vacanze, insegna Rodari, non sono alberghi costosi o viaggi esotici ma la pura e semplice felicità di vivere in libertà correndo sulla spiaggia in costume sino lasciarsi travolgere dalle onde del mare e dai loro spruzzi. Questa è la vera magia - che non richiede denaro né passaporto - e ha nome estate.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Il Paese delle Vacanze”: la filastrocca di Gianni Rodari dedicata all’estate
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