Il Romanticismo abbraccia i principali filosofi e scrittori dell’800: è grazie a loro, infatti, che è nata una vera e propria produzione nel campo della letturatura romantica. Da un movimento artistico, musicale, culturale e letterario sviluppatosi al termine del XVIII secolo in Germania sono nati numerosi contributi culturali in senso lato e un’attività letteraria riconoscibile.
Il suo periodo storico, come abbiamo in parte accennato, si colloca tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX secolo. Furono coinvolti, oltre la Germania, numerosi paesi europei: dall’Inghilterra, alla Francia, all’Italia, così come la Spagna, la Russia e altre nazionali europee e americane.
Ancora oggi il periodo definito romantico continua ad esercitare grande influenza nel mondo filosofico e letterale, mantenendo ben saldi i suoi tratti caratteristici che vedremo in seguito attraverso la conoscenza approfondita degli autori, filosofi e scrittori, più influenti dell’800.
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I principali filosofi e scrittori dell’800
Tra coloro che possono essere definiti come i principali scrittori dell’800 troviamo senza dubbio:
- Johann Wolfgang von Goethe in Germania, autore de Le affinità elettive e I dolori del giovane Werther,
- Victor Hugo in Francia, conosciuto anche per la sua vicinanza al romanzo storico,
- George Gordon Byron in Gran Bretagna,
- Giacomo Leopardi in Italia, autore della famosa poesia A Silvia,
- Edgar Allan Poe negli Stati Uniti, famoso per i suoi Racconti del terrore.
Per essere più precisi è possibile fare una sorta di distinzione tra filosofi veri e propri e personaggi che si sono distinti in ambito letterario.
Quanto ai filosofi il Romanticismo segna inevitabilmente l’affermarsi degli esponenti dell’idealismo: tale corrente trova terreno fertile in Germania grazie ad autori come
Precursore dei tempi fu senza dubbio il filosofo Kant il quale diede vita al famoso scritto dal titolo Critica del Giudizio ponendo le basi di quella che poi sarebbe diventata una vera e propria corrente filosofica di tutto rispetto. Punto fondamentale la nuova concezione della natura, questa volta vista come fonte inesauribile e spontanea, ovvero il mezzo attraverso il quale si esprime la divinità.
Idealismo però non è sinonimo di Romanticismo: nonostante questo è impossibile negare che l’idealismo abbia sintetizzato nel migliore dei modi gli ideali del movimento. Figure come Schelling hanno saputo interpretare come pochi altri la sensibilità romantica contrapponendosi a pensatori come Hegel che hanno mosso critiche feroci contro la corrente filosofica e letteraria del tempo.
Quanto alla letteratura, invece, le origini del movimento romantico europeo possono essere individuate nelle opere di alcuni letterati e ideologi tedeschi a partire dalla fine del Settecento. In particolare proprio in Germania nacque, tra il 1770 e il 1785, il movimento conosciuto come Sturm und Drang la cui traduzione letteraria è "tempesta e impeto".
Al movimento presero parte artisti come Goethe e Schiller. Successivamente, nel 1798, nacque ufficialmente il Romanticismo: la nascita di quest’ultimo coincide con l’uscita del primo numero di "Athenaeum". Da allora si distinsero due diverse scuole: quella di Jena e quella di Heidelberg.
In Inghilterra, invece, troviamo tra i primi esponenti:
- William Wordsworth,
- Coleridge,
- Blake
In un certo senso furono i precursori e per questo definiti "della prima generazione". Successivamente fecero sentire la loro voce anche:
A loro si aggiunse presto un narratore e saggista: si tratta di Thomas de Quincey, un anticipatore di quello che sarebbe stato il decadentismo.
In Italia la sensibilità romantica la possiamo trovare in autori come:
anche se non si tratta di elementi puri, bensì legati in parte alla corrente del Neoclassicismo nel caso del primo, ad un’anticipazione di quel filone letterario e politico risorgimentale successivo nel caso del secondo.
Ad ogni modo il Romanticismo italiano nasce ufficialmente nel 1816. Proprio in quell’anno Madame de Staël pubblicò nella Biblioteca Italiana un articolo nel quale invitava gli italiani a confrontarsi con le letterature straniere e in particolare con la loro traduzione in quanto mezzo per rinnovare la propria cultura.
Giovanni Berchet, invece, scrisse quello che poi divenne il manifesto del Romanticismo letterario italiano e successivamente fu fondato Il Conciliatore, ovvero una rivista diretta da Silvio Pellico.
Facevano parte del progetto anche Ludovico Di Breme, Pietro Borsieri, Giovanni Berchet e Ermes Visconti. L’obiettivo della rivista era appunto quello di "conciliare" letteratura, aspetti tecnici, pensiero laico e cattolicesimo. Nel 1819 gli austriaci ne imposero la chiusura.
La produzione romantica italiana è, inoltre, molto legata alle prime istanze risorgimentali: troviamo, infatti, Alessandro Manzoni, figura centrale per la diffusione del romanzo storico, e Giacomo Leopardi, nonostante alcuni elementi nella sua poetica riconducibili a Illuminismo e Classicismo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Romanticismo: i principali filosofi e scrittori dell’800
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