Il taglio dell’angelo di Claudio Coletta

Dalle corsie di un grande ospedale romano Lorenzo Baroldi, primario di Medicina, inizia a indagare sulle strane coincidenze legate ai decessi di alcuni giovani africani apparentemente in buona salute. È carico di tensione il nuovo romanzo di Claudio Coletta Il taglio dell’angelo (Fazi editore, 2021), un medical thriller che affronta grandi temi di attualità, quali le sperimentazioni farmaceutiche, le dure condizioni di vita degli immigrati nonché argomenti oggi di ampio dibattito, come quelli legati alla produzione dei vaccini.
Sin dalle primissime pagine la scrittura accurata ed elegante di Coletta trascina il lettore in una storia da cui separarsi è davvero difficile.

In un cantiere della metropolitana di Roma viene trovato il cadavere di un uomo impiccato a una gru.

“Strano, pensò, non accadeva mai che lasciassero del materiale sospeso, riavvolgevano i cavi e sganciavano gli occhielli, sempre. Rimase a guardarlo per un po’, infine si decise ad andare a prendere il binocolo nello studio. Non era semplice mettere a fuoco con così poca luce, ma quando l’immagine divenne nitida sentì le gambe cedere di colpo, da doversi sostenere al davanzale per non cadere. C’era la testa di un uomo, stretta nell’occhiello d’acciaio in fondo alla catena, e sotto, a penzolare nel vuoto, il resto del corpo”

Un episodio di cronaca che sfugge all’attenzione di Baroldi, intrappolato nelle vicende burocratiche del suo ospedale e adesso anche nei misteriosi decessi di diversi pazienti. Tanti, troppi casi simili: febbre, insufficienza renale, disidratazione, confusione mentale, morte. Un libro che è anche un viaggio nella coscienza di un medico che, insieme a un ispettore di polizia suo amico, indaga un collegamento fra quanto accaduto fino a quel momento e la recente scomparsa di un biologo. Un uomo determinato, che permette al lettore di spiare anche la sua vita privata, i silenzi che talvolta riempiono i suoi rientri in casa, i suoi pensieri più intimi e profondi, la sua parte più fragile e vulnerabile.

“Aisha è convinta che qualcuno abbia fatto del male a Milton e a questo punto lo penso anch’io, dietro la sua morte c’è qualcosa di strano. Se l’altro giorno è venuta fin qui e ha risposto alle sue domande, l’ha fatto per un unico motivo, perché ha scelto lei per ottenere giustizia. In Nigeria la corruzione è troppo radicata perché la gente possa fidarsi della polizia e questo li abitua alla vendetta personale, alle faide familiari, che non fanno parte della loro cultura, come qualcuno afferma in cattiva fede. È l’assenza della certezza del diritto, a determinarlo. Aisha crede in lei e mi ha parlato del vostro impegno reciproco, per questo sono venuta a cercarla di persona. Ho avuto modo di conoscere Milton, era un giovane generoso e gentile, pieno di energia e sempre allegro, un marito affettuoso e sono certa che sarebbe diventato un padre meraviglioso. Non meritava la fine che ha fatto, ammesso che qualcuno lo meriti”

Coletta restituisce una dimensione equilibrata, ma allo stesso tempo tesa e claustrofobica. Sono capitoli intensi e ben collegati fra loro, che donano dinamicità e naturalezza alla storia e trasmettono al lettore lo stesso desiderio di verità e di giustizia che anima i protagonisti e si respira in tutto il romanzo. Bisogna sapere e capire che cosa succede e farlo al più presto: con questo spirito Il taglio dell’angelo si divora in poco più di un paio d’ore per rimanere con il fiato sospeso fino alla fine.